La Guarigione Quantica Italia
Il Segreto della Guarigione Quantica
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Cosa penseresti se dicessi che ti basta essere consapevole di un problema per risolverlo? «Certo», risponderesti, «mi accorgo che c’è un problema e compio i passi necessari per risolverlo. Cosa c’è di strano?».
In genere si fa così, difatti. Ma io non sto parlando di questo. E se invece fosse sufficiente essere consapevoli di un problema perché esso cominci a risolversi da solo, senza alcun ulteriore sforzo da parte tua? Non sarebbe, questo, molto strano? Direi proprio di sì. Ma è esattamente ciò di cui sto parlando. Tu puoi diventare consapevole di un ginocchio artritico, di una indigestione, un mal di testa, una paura, uno scoppio d’ira, una relazione in crisi o la perdita di un lavoro, e la consapevolezza, con le sue doti organizzatrici, mette tutto a posto; tutto quello che devi fare è essere consapevole nel modo giusto.
Questo non è semplicemente strano: è meraviglioso. Acquisti la capacità di cambiare il tuo mondo e il nostro pianeta in modi impensabili. È un modo di accettare la vita che addolcisce e arricchisce il mondo in cui viviamo, trasformandolo in quello dei nostri sogni. In sintesi, diventare consapevoli del potere curativo e organizzativo della consapevolezza è la risposta ai problemi che ci affliggono sin da quando abbiamo assunto la posizione eretta e siamo diventati esseri umani.
Se pensi che io stia sopravvalutando il ruolo della consapevolezza, ti sbagli. E ti ci vorranno pochi minuti per ricrederti. Questo è un libro piccolo, ma dal grande potenziale. Però non mi devi credere sulla parola, affatto. Quello che ti sto offrendo è un processo scientificamente riproducibile che ognuno può sperimentare. Tutto ciò di cui hai bisogno è essere consapevole. Sei consapevole? Sei consapevole di stare leggendo queste parole?
Sai se stai seduto o in piedi? Sai cosa stai pensando in questo momento? Se sì, ci siamo. Ora puoi imparare i semplicissimi passi per acuire la tua consapevolezza e innescare la guarigione del tuo corpo e della tua mente. Puoi anche imparare a guarire il corpo e la mente altrui. E, con un po’ di aiuto da parte dei tuoi amici, puoi curare i mali del genere umano su questa Terra. Sei pronto? Non vedi l’ora di cominciare, di partire all’avventura? Quello che inizierai con questo semplice libro sarà un viaggio molto personale. Gli effetti diventeranno manifesti grazie alle azioni che compirai dopo la sua lettura. Il resto è facile. Devi solo proseguire la lettura per cambiare per sempre la tua vita.
Giorno del Ringraziamento, 2007 – Sarasota, Florida
Tutte le cose rivelano i loro segreti, se le ami abbastanza. Ho scoperto che quando entro in comunione silenziosa con le persone, esse rinunciano ai loro segreti, se si sentono amate abbastanza.
George Washington Carter
C’è un piccolo segreto che forse ancora non conosci: è più vicino del tuo respiro e più vitale del tuo battito cardiaco. Una volta che avrai afferrato questo segreto, la tua vita si aprirà a
meraviglie mille volte più grandi di ciò che ritenevi possibile. È il segreto della salute, della gioia e della pace, ed è all’opera in questo stesso momento, mentre leggi queste righe. Eppure
questo segreto ti è celato. E non sta nascosto tra i simboli di qualche oscura pergamena nei penetrali di un tempio antico, bensì davanti ai tuoi occhi.
Questo semplice libro ti rivelerà quel segreto, mostrandoti come attingere alle sue profondità per arricchire la vita tua, della tua famiglia, dei tuoi amici e persino dei tuoi animali domestici.
Nelle pagine del libro Il Segreto della Guarigione
Quantica imparerai a guarire il corpo, la mente e l’anima con la stessa dose di sforzi che fai per ammirare un magnifico tramonto. La procedura scientifica che ti spiegherò può
essere appresa e messa rapidamente in pratica da tutti. È semplice come il segreto stesso e altrettanto potente.
Ti consiglio di non saltare nessun capitolo, ma di leggere questo libro pagina dopo pagina. Solo così il segreto potrà entrare nella tua consapevolezza. Per favore, concediti del tempo per fare tutti gli esercizi nell’esatto modo in cui li espongo. Stai per imparare una cosa nuova che, con un po’ di pratica, potrà diventare la tua seconda natura. Gli esercizi non sono difficili. Di fatto, sono piacevoli, nutrienti e rinvigorenti. Quindi, anche se sei impaziente di arrivare ai meravigliosi risultati finali, concediti del tempo per imparare bene i fondamenti.
Come disse una volta un saggio: «Chi ben comincia è a metà dell’opera». Questo segreto ti è celato. E non sta nascosto tra i simboli di qualche oscura pergamena nei penetrali di un tempio antico, bensì davanti ai tuoi occhi. Lungo questo cammino capirai innanzitutto cos’è la consapevolezza e dove può essere trovata.
Poi ti ritroverai faccia a faccia con il tuo segreto e lo abbraccerai come un vecchio amico. Infine, imparerai ad attirarlo nella tua vita per guarire il corpo, armonizzare le emozioni e acuire la mente, creando una vita più produttiva e gioiosa. Naturalmente, potrai condividere il tuo segreto con gli altri, guarendo e arricchendo anche la loro vita.
Il Segreto della Guarigione Quantica, methoda di Frank Kinslow
Note- Il volume, che si intitola Il Segreto della Guarigione Quantica - Libro, il cui ideatore, fa parte della categoria Medicina alternativa e più precisamente nella sottocategoria Energie di guarigione. Stampato da Macro Edizioni e distribuito dal mese di Marzo 2012, è attualmente "Momentaneamente non disponibile". Il costo del libro è di Euro 10,03.
Dettagli
Il segreto della guarigione quantica ci insegna una straordinaria tecnica di guarigione, facile da usare e che non necessita di particolari conoscenze: tutti la possono imparare!!
La cosa più sorprendente è che non solo la persona curata riceve una guarigione profonda, ma anche il guaritore ne ricava enormi benefici e una sensazione di benessere immediata e prolungata.
Ne Il segreto della guarigione quantica, il dottor Frank Kinslow ci spiega come la comuneconsapevolezza, posseduta da ognuno di noi, abbia il potere di guarirci.
Si tratta di un processo veloce, profondo e comprovato, che guarisce sia il corpo che la mente. Si impara facilmente ed è efficace da subito.
La pura consapevolezza permette di ottenere e creare ogni cosa. La guarigione quantica è un metodo immediato che si può usare per guarire se stessi e anche nell’ambito di una professione medica o di guaritore.
Anteprima - Il Segreto della Guarigione Quantica
Cosa penseresti se dicessi che ti basta essere consapevole di un problema per risolverlo? «Certo», risponderesti, «mi accorgo che c'è un problema e compio i passi necessari per risolverlo. Cosa
c'è di strano?».
In genere si fa così, difatti. Ma io non sto parlando di questo. E se invece fosse sufficiente essere consapevoli di un problema perché esso cominci a risolversi da solo, senza alcun ulteriore
sforzo da parte tua? Non sarebbe, questo, molto strano? Direi proprio di sì. Ma è esattamente ciò di cui sto parlando. Tu puoi diventare consapevole di un ginocchio artritico, di una
indigestione, un mal di testa, una paura, uno scoppio d’ira, una relazione in crisi o la perdita di un lavoro, e la consapevolezza, con le sue doti organizzatrici, mette tutto a posto; tutto
quello che devi fare è essere consapevole nel modo giusto.
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Anteprima - Il Segreto della Guarigione Quantica
Il Segreto della Guarigione Quantica - La consapevolezza e l'universo
Ora vorrei farti una domanda: ti sei mai ritrovato senza pensieri? Penso di no. Una cosa che si può affermare riguardo i pensieri è che esistono sempre, dal primo all’ultimo respiro. Se i pensieri sono energia e non si esauriscono mai, è logico supporre che l’origine dei pensieri sia una fonte inesauribile di energia.
È logico anche affermare che ricaveremmo molti benefici dalla capacità di attingere direttamente alla fonte del pensiero. Dunque, scoprire la fonte del pensiero ha chiaramente notevoli effetti curativi sui malanni fisici, le relazioni interpersonali, il successo finanziario, il benessere emotivo e… sì, anche la vita amorosa. Tutti gli aspetti della nostra vita subiscono incredibili trasformazioni se solo diventiamo consapevoli del punto da cui tutto inizia. E tale punto è la nostra compagna onnipresente, la consapevolezza pura.
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Il Segreto della Guarigione Quantica - La consapevolezza e l'universo
Cosa penseresti se dicessi che ti basta essere consapevole di un problema per risolverlo? «Certo», risponderesti, «mi accorgo che c’è un problema e compio i passi necessari per risolverlo. Cosa
c’è di strano?».
In genere si fa così, difatti. Ma io non sto parlando di questo. E se invece fosse sufficiente essere consapevoli di un problema perché esso cominci a risolversi da solo, senza alcun ulteriore
sforzo da parte tua? Non sarebbe, questo, molto strano? Direi proprio di sì. Ma è esattamente ciò di cui sto parlando. Tu puoi diventare consapevole di un ginocchio artritico, di una
indigestione, un mal di testa, una paura, uno scoppio d’ira, una relazione in crisi o la perdita di un lavoro, e la consapevolezza, con le sue doti organizzatrici, mette tutto a posto; tutto
quello che devi fare è essere consapevole nel modo giusto. Questo non è semplicemente strano: è meraviglioso. Acquisti la capacità di cambiare il tuo mondo e il nostro pianeta in modi
impensabili. È un modo di accettare la vita che addolcisce e arricchisce il mondo in cui viviamo, trasformandolo in quello dei nostri sogni. In sintesi, diventare consapevoli del potere curativo
e organizzativo della consapevolezza è la risposta ai problemi che ci affliggono sin da quando abbiamo assunto la posizione eretta e siamo diventati esseri umani.
Se pensi che io stia sopravvalutando il ruolo della consapevolezza, ti sbagli. E ti ci vorranno pochi minuti per ricrederti. Questo è un libro piccolo, ma dal grande potenziale. Però non mi devi
credere sulla parola, affatto. Quello che ti sto offrendo è un processo scientificamente riproducibile che ognuno può sperimentare. Tutto ciò di cui hai bisogno è essere consapevole. Sei
consapevole? Sei consapevole di stare leggendo queste parole?
Sai se stai seduto o in piedi? Sai cosa stai pensando in questo momento? Se sì, ci siamo. Ora puoi imparare i semplicissimi passi per acuire la tua consapevolezza e innescare la guarigione del
tuo corpo e della tua mente. Puoi anche imparare a guarire il corpo e la mente altrui. E, con un po’ di aiuto da parte dei tuoi amici, puoi curare i mali del genere umano su questa Terra. Sei
pronto? Non vedi l’ora di cominciare, di partire all’avventura? Quello che inizierai con questo semplice libro sarà un viaggio molto personale. Gli effetti diventeranno manifesti grazie alle
azioni che compirai dopo la sua lettura. Il resto è facile. Devi solo proseguire la lettura per cambiare per sempre la tua vita.
Giorno del Ringraziamento, 2007 - Sarasota, Florida
Tutte le cose rivelano i loro segreti, se le ami abbastanza. Ho scoperto che quando entro in comunione silenziosa con le persone, esse rinunciano ai loro segreti, se si sentono amate
abbastanza.
George Washington Carter
C’è un piccolo segreto che forse ancora non conosci: è più vicino del tuo respiro e più vitale del tuo battito cardiaco. Una volta che avrai afferrato questo segreto, la tua vita si aprirà a
meraviglie mille volte più grandi di ciò che ritenevi possibile. È il segreto della salute, della gioia e della pace, ed è all’opera in questo stesso momento, mentre leggi queste righe. Eppure
questo segreto ti è celato. E non sta nascosto tra i simboli di qualche oscura pergamena nei penetrali di un tempio antico, bensì davanti ai tuoi occhi.
Questo semplice libro ti rivelerà quel segreto, mostrandoti come attingere alle sue profondità per arricchire la vita tua, della tua famiglia, dei tuoi amici e persino dei tuoi animali domestici.
Nelle pagine seguenti imparerai a guarire il corpo, la mente e l’anima con la stessa dose di sforzi che fai per ammirare un magnifico tramonto. La procedura scientifica che ti spiegherò può
essere appresa e messa rapidamente in pratica da tutti. È semplice come il segreto stesso e altrettanto potente.
Ti consiglio di non saltare nessun capitolo, ma di leggere questo libro pagina dopo pagina. Solo così il segreto potrà entrare nella tua consapevolezza. Per favore, concediti del tempo per fare
tutti gli esercizi nell’esatto modo in cui li espongo. Stai per imparare una cosa nuova che, con un po’ di pratica, potrà diventare la tua seconda natura. Gli esercizi non sono difficili. Di
fatto, sono piacevoli, nutrienti e rinvigorenti. Quindi, anche se sei impaziente di arrivare ai meravigliosi risultati finali, concediti del tempo per imparare bene i fondamenti. Come disse una
volta un saggio: «Chi ben comincia è a metà dell’opera». Questo segreto ti è celato. E non sta nascosto tra i simboli di qualche oscura pergamena nei penetrali di un tempio antico, bensì davanti
ai tuoi occhi. Lungo questo cammino capirai innanzitutto cos’è la consapevolezza e dove può essere trovata. Poi ti ritroverai faccia a faccia con il tuo segreto e lo abbraccerai come un vecchio
amico. Infine, imparerai ad attirarlo nella tua vita per guarire il corpo, armonizzare le emozioni e acuire la mente, creando una vita più produttiva e gioiosa. Naturalmente, potrai condividere
il tuo segreto con gli altri, guarendo e arricchendo anche la loro vita.
Tratto dal libro "Il Segreto della Guarigione Quantica"
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Italia
Italia | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Repubblica Italiana | ||||||
Nome ufficiale | Repubblica Italiana | ||||||
Lingue ufficiali | italiano (bilinguismo a livelloregionale o locale) | ||||||
Altre lingue | varie, vedi lista | ||||||
Capitale | Roma (2.774.625 ab. / 31-7-2011) | ||||||
Politica | |||||||
Forma di governo | Repubblica parlamentare | ||||||
Presidente della Repubblica | Giorgio Napolitano | ||||||
Presidente del Consiglio | Mario Monti | ||||||
Proclamazione |
Regno d'Italia: 17
marzo1861[1] |
||||||
Ingresso nell'ONU | 14 dicembre 1955 | ||||||
Ingresso nell'UE |
25 marzo 1957 (membro fondatore) |
||||||
Superficie | |||||||
Totale | 301.340 km² (72º) | ||||||
% delle acque | 2,4 % | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 60.742.397 ab. (31 luglio 2011) (23º) | ||||||
Densità | 201,57 ab./km² (39º) | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | Europa | ||||||
Fuso orario |
UTC+1 (CET) UTC+2 (CEST) in ora legale |
||||||
Economia | |||||||
Valuta | Euro[2] | ||||||
PIL (PPA) | 1.921.576 milioni di $ (10º) | ||||||
PIL pro capite(PPA) | 29.392 $ (2010) (29º) | ||||||
ISU (2010) | 0,854 (23º) | ||||||
Varie | |||||||
TLD | .it, .eu | ||||||
Prefisso tel. | +39[3] | ||||||
Sigla autom. | I | ||||||
Inno nazionale | Il Canto degli Italiani | ||||||
Festa nazionale | 2 giugno | ||||||
|
|||||||
Evoluzione storica | |||||||
Stato precedente | Regno d'Italia | ||||||
« Il Bel Paese ch'Appennin parte e 'l mar circonda e l'Alpe » | |
(Francesco Petrarca, Canzoniere, s. CXLVI)
|
L'Italia ([1] è una repubblica parlamentare situata nell'Europa Meridionale, con una popolazione di 60,7 milioni di abitanti e capitale Roma. Delimitata dall'arco alpino confina a nord, da ovest ad est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; il resto del territorio, circondato dai mari Ligure, Tirreno, Ionio ed Adriatico, si protende nel mar Mediterraneo, occupando la penisola italiana e numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 301.340 km².[2]
), ufficialmente Repubblica Italiana,Roma, che fu capitale dell'Impero romano, è stata per secoli il centro politico e culturale della civiltà occidentale. Dopo il declino dell'impero romano, durante il Medioevo l'Italia fu soggetta ad invasioni e dominazioni di popolazioni straniere, come gli Ostrogoti, i Longobardi ed i Normanni. Nel XV secolo, con la diffusione del Rinascimento, tornò ad essere il centro culturale del mondo occidentale. Dal XVII secolo, divisa in vari stati, fu dominata da spagnoli, francesi e austriaci. Durante il Risorgimento combatté per l'indipendenza e per l'unità finché nel 1861 fu proclamato il Regno d'Italia che cessò di esistere nel 1946, dopo il ventennio fascista e la sconfitta nella seconda guerra mondiale quando, a seguito di un referendum istituzionale, lo Stato italiano divenne una repubblica.
L'Italia, settima potenza economica mondiale, è un paese con un alto standard di vita: nel 2010 l'indice di sviluppo umano è molto alto, 0,854, e lasperanza di vita è di 81,4 anni.[3] È membro fondatore dell'Unione europea, della NATO, del Consiglio d'Europa e dell'OCSE, aderisce all'ONU e altrattato di Schengen. È inoltre membro del G7, G8 e G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, è una delle potenze regionalieuropee e si colloca in nona posizione nel mondo per le spese militari. L'Italia vanta il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell'umanitàdall'UNESCO[4] ed è il quinto paese più visitato del mondo.
Etimologia del nome Italia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Etimologia del nome Italia. |
Il nome proprio "Italia" nasce come toponimo. La sua origine, oggetto di studi sia da parte di linguisti che di storici, è controversa. Non sempre, tuttavia, sono suggerite etimologie in senso stretto, bensì ipotesi che poggiano su considerazioni estranee alla specifica ricostruzione linguistica del nome oppure che sono riferite a tradizioni non dimostrate (come l'esistenza del re Italo) o poco verosimili (come la correlazione del nome con la vite).
Storia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia d'Italia. |
Preistoria [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Italia preistorica e protostorica. |
Il popolamento del territorio italiano risale alla preistoria, epoca di cui sono state ritrovate importanti testimonianze archeologiche. L'Italia è stata abitata a partire dal paleolitico, periodo di cui conserva numerosi siti archeologici come la grotta dell'Addaura, i Balzi rossi, Monte Poggiolo, il ponte di Veja, laGrotta Guattari, Gravina in Puglia, Altamura e Ceprano.[5]
Numerosi ritrovamenti documentano anche il periodo neolitico (cultura della ceramica cardiale e cultura dei vasi a bocca quadrata), l'età del bronzo(incisioni rupestri della Val Camonica, cultura dei castellieri, cultura appenninica, cultura protovillanoviana, cultura delle terramare) e l'età del ferro, durante la quale alcune popolazioni raggiungono un discreto livello culturale e artistico, come la civiltà villanoviana o la civiltà nuragica.
Prime popolazioni [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Popoli dell'Italia antica. |
Le informazioni sugli abitanti dell'Italia in epoca preromana sono, in taluni casi, incomplete e soggette a verifica continua. Popoli indoeuropei, trasferitisi in Italia dall'Europa Orientale e Centrale in varie ondate migratorie (veneti, umbro-sanniti, latini, ecc.), si sovrappongono ad etnie pre-indoeuropee già presenti nel territorio, assorbendole, o stabilendo una forma di convivenza pacifica con esse.
Nell'Italia settentrionale, accanto ai Celti (comunemente chiamati Galli), vi sono i Liguri (originariamente non indoeuropei poi fusisi con i Celti), mentre nell'Italia nord-orientale vivono i Paleoveneti, di probabile origine illirica o, secondo alcune fonti, provenienti dall'Asia Minore.[6][7]
Nell'Italia più propriamente peninsulare, accanto agli Etruschi convivono popoli di origine indoeuropea definiti italici, fra cui Umbri, Latini, Sabini, Falisci, Volsci, Equi, Piceni, Sanniti, Apuli, Messapi, Lucani, Bruzi e Siculi. Altri popoli non indoeuropei, autoctoni, erano presenti in Sicilia (Elimi e Sicani) ed in Sardegna, abitata fin dal II millennio a.C. dai Nuragici, forse identificabili con il controverso popolo degli Shardana.[8]
Colonizzazione fenicia e greca [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Colonie nell'antichità. |
I primi colonizzatori stranieri sono i Fenici che fondano inizialmente vari empori sulle coste della Sicilia e dellaSardegna. Alcuni di questi diventano in breve piccoli centri urbani e si sviluppano parallelamente alle colonie greche; tra i principali centri vi sono le città di Mozia, Palermo e Solunto in Sicilia e Nora, Sulki e Tharros in Sardegna.[9]
Tra l'VIII ed il VII secolo a.C., coloni provenienti dalla Grecia si stabiliscono sulle coste del sud Italia e della Sicilia. Le prime componenti sono ioniche epeloponnesiache: i Focesi fondano Elea, gli Eubei e i Rodensi fondano Cuma, Reggio Calabria, Napoli, Naxos e Messina, i Corinzi Siracusa (i siracusani quindi fonderanno Adria ed Ankon, l'antica Ancona), i Megaresi Leontinoi, gli Spartani Taranto, mentre i coloni provenienti dall'Acaia fondanoSibari (alcuni esuli sibariti fonderanno Paestum) e Crotone. Altre colonie importanti sono Metaponto, fondata anch'essa da coloni Achei, Heraclea eLocri Epizefiri.
La colonizzazione greca pone a contatto i popoli italici con forme di governo democratiche caratterizzate da forti responsabilizzazioni del cittadino, e con espressioni artistiche e culturali elevate.[10]
L'età romana [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia romana. |
La regione geografica italiana viene unita politicamente per la prima volta con la Repubblica romana (509-27 a.C.), ma il carattere imperiale delle conquiste effettuate nei secoli seguenti da Roma snatura il carattere nazionale che questa regione stava acquisendo sul finire del I secolo a.C.[11]
Giunta all'apice dello sviluppo politico, economico e sociale, Roma imperiale, con la sua organizzazione socio-politica, lascia un segno indelebile nella storia dell'umanità. In tutti i territori dell'impero, i romani costruiscono città, strade, ponti, acquedotti e fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e al contempo integrando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli, ancora dopo la fine dell'impero, queste genti continueranno a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del Tevere, cresciuta in epoca repubblicana ed infine sviluppatasi in età imperiale, è alla base dell'attuale civiltà occidentale.
L'Impero romano d'Occidente cade nel 476 quando Odoacre, ultimo di una schiera di condottieri germanici che nel periodo di decadenza dell'Impero romano d'Occidente avevano condotto le proprie orde in territorio italico, depone l'ultimo imperatore d'Occidente, Romolo Augusto.[12]
Il Medioevo [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Italia medievale. |
Odoacre governa l'Italia fino al 493, quando viene deposto e ucciso, dopo una guerra di cinque anni, dagli Ostrogoti diTeodorico. Inizia allora il regno ostrogoto, un dominio che rappresenta un periodo di pace e stabilità e che s'interrompe nel 535 quando il territorio italiano diventa teatro della guerra gotica, che vede l'imperatore d'Oriente Giustiniano I contrapporsi al regno ostrogoto. Nel 553, dopo quasi un ventennio, l'impero bizantino riesce a sconfiggere gli Ostrogoti e ad annettere l'Italia. Il conflitto devasta l'intero territorio, portando ad una grave crisi demografica, economica, politica e sociale.[13] Centro del potere bizantino in Italia diviene Ravenna. Gli anni della dominazione bizantina vedono l'aggravarsi delle condizioni di vita dei contadini a causa della fortepressione fiscale e di una terribile pestilenza che spopola ulteriormente il territorio tra il 559 e il 562. L'Italia, indebolita e impoverita, non ha la forza di opporsi a una nuova invasione germanica, quella dei Longobardi capeggiati da Alboino.
Tra il 568 e il 569 la penisola perde l'unità politica: i Longobardi, entrando dal Friuli, conquistano gran parte dell'Italia centro-settentrionale, chiamata Langobardia Maior, e poi dell'Italia meridionale, la Langobardia Minor.[14] La Langobardia Maior, con capitale Pavia, cade dopo circa due secoli, a seguito della sconfitta subita ad opera di Carlo Magno nel 774,[14] quella Minor sopravvive fino all'XI secolo, quando viene conquistata dai Normanni. I successivi tentativi di costituire un Regno d'Italia autonomo dal Sacro Romano Impero, ad opera in particolare di Berengario del Friuli e diArduino d'Ivrea,[15] non hanno successo.
I primi secoli dopo il Mille vedono l'affermarsi delle repubbliche marinare (le più note sono Amalfi, Genova, Pisa e Venezia), e poi dei liberi comuni medievali, spesso in conflitto tra loro ma accomunati dal ricordo dell'antica grandezza romana, perpetuata idealmente da quella cristiana, nonché da un forte desiderio di autonomia, che li porterà a schierarsi, nella contesa tra Papato e Impero, in due opposte fazioni, rispettivamente Guelfi e Ghibellini.[16]
La vittoria nella battaglia di Legnano ad opera della Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa (1176), e la rivolta deiVespri siciliani contro il tentativo del fratello del re di Francia Carlo I d'Angiò di assoggettare la Sicilia (1282), saranno assunte dalla retorica romantica ottocentesca come i simboli del primo ridestarsi di una coscienza di patria.[17] Questi sono i segnali di un cambiamento che, consolidandosi e accompagnato dal risveglio religioso che si ha nel Duecento con Gioacchino da Fiore eFrancesco d'Assisi, portano al Rinascimento.[18]
Con l'uscita di scena degli imperatori di Germania, il fervore della civiltà comunale raggiunge infine il suo apogeo economico, spirituale, artistico, alimentato dagli ideali di numerosi poeti, tra cui Dante Alighieri, e dall'esigenza, fatta propria da Cola di Rienzo, della rinascita dell'unità d'Italia.[19]
L'età moderna [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Italia rinascimentale. |
Diversi fattori impediscono tuttavia la nascita di uno Stato unitario come sta avvenendo nel resto d'Europa: oltre alla suddivisione in tanti piccoli Comuni, che lentamente si tramutano in Signorie, c'è anche il timore del Papato di veder sorgere una potenza statale in grado di compromettere la sua autonomia. Per questo ed altri motivi i capi politici italiani devono supplire con l'intelligenza strategica alla superiorità di forze degli stati nazionali europei. Un esempio è Cosimo de' Medici, detto perciò "Padre della Patria", e considerato uno dei principali artefici del Rinascimento fiorentino: la sua politica estera, mirata al mantenimento di un costante e sottile equilibrio fra i vari stati italiani, sarà lungimirante nell'individuare nella concordia italiana l'elemento chiave per impedire agli stati stranieri di intervenire in Italia approfittando delle sue divisioni.[20]
L'importanza della strategia di Cosimo, proseguita dal suo successore Lorenzo il Magnifico nella sua continua ricerca di un accordo tra gli stati italiani in grado di sopperire alla loro mancanza di unità politica, non viene compresa dagli altri prìncipi italiani, e si conclude con la morte di Lorenzo nel 1492. Da allora l'Italia diventa il teatro di numerose invasioni straniere: dapprima da parte francese ad opera di Carlo VIII, poi delle truppe spagnole di Carlo V. L'inizio della dominazione straniera si deve quindi al ritardo del processo politico di unificazione, e anzi fa registrare anche episodi di patriottismo, come il gesto di Ettore Fieramosca nella disfida di Barletta.[21]
Nella seconda metà del Cinquecento comincia il tramonto della vitalità rinascimentale, indebolita anche dalle nuove tensioni religiose dovute all'avvento della riforma protestante in Europa, che avevano portato ad episodi luttuosi come il sacco di Roma del 1527 ad opera dei Lanzichenecchi. Soltanto la repubblica di Venezia manterrà una certa prosperità e autonomia politica. Il Seicento è invece un secolo di crisi per tutto il paese: la Chiesa, che ha subìto la perdita dell'unità cristiana dei fedeli, cerca con la controriforma di rafforzare la sua presenza nei paesi rimasti cattolici, sia con iniziative educative e assistenziali, sia isolandoli dall'influsso degli stati protestanti. L'Italia viene così salvaguardata dai conflitti religiosi che si accendono in Europa, ma è soggetta ugualmente a carestie, spesso seguite da epidemie.[22] Scoppiano perciò numerose rivolte contro la dominazione spagnola, di cui la più nota avviene a Napoli nel 1647 ad opera di Masaniello, ma non portano a nessun cambiamento.
Nel Settecento finisce il periodo di pace e di torpore: a seguito dei trattati di Utrecht e Rastatt, gli Asburgo d'Austria si impossessano di vari domini italiani subentrando agli spagnoli.[20] Dalla seconda metà del secolo, la diffusione dell'illuminismo fa sì che anche l'Italia venga investita da importanti riforme.
L'Unificazione [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Risorgimento. |
L'arrivo in Italia delle truppe napoleoniche risveglia il sentimento nazionale,[23] richiamato nel proclama di Rimini,[24] con cui Gioacchino Murat, durante la guerra austro-napoletana, si rivolge agli italiani affinché si uniscano per salvare il regno di Napoli. È l'inizio del Risorgimento, il periodo della storia d'Italia che porta all'unità politica e all'indipendenza della nazione e che occupa un arco temporale di vari decenni, concludendosi solo nel 1861 con la nascita del Regno d'Italia, sotto la dinastia di Casa Savoia.
Esso vede i primi patrioti aderire inizialmente alla società segreta della Carboneria, cui seguono i moti del 1820-1821, duramente repressi dagli austriaci. All'affermazione della Carboneria segue quella della Giovine Italia e altri tentativi insurrezionali, tra cui quello dei fratelli Bandiera (1844).
I moti del 1848 portano alla prima guerra d'indipendenza contro gli austriaci, che vede coinvolte le popolazioni cittadine, in particolare durante le cinque giornate di Milano, le dieci giornate di Brescia, la Repubblica Romana e la spedizione nel 1857 di Carlo Pisacane nel Regno delle Due Sicilie.[25] Né la guerra, né gli altri tentativi sono però coronati da successo.
Nel 1859, con la seconda guerra d'indipendenza prima e con la spedizione dei Mille poi, s'innesca il definitivo processo di unificazione, che porta in breve alla conquista e all'annessione di varie regioni e del Regno delle Due Sicilie: pochi mesi dopo, nel 1861, a Torino viene proclamato il Regno d'Italia, che non comprende ancora il Veneto, ilLazio, il Trentino-Alto Adige e la Venezia Giulia.
Tra i maggiori artefici del processo spiccano Mazzini, fondatore della Giovine Italia e figura eminente del movimento liberale repubblicano italiano ed europeo, Garibaldi, repubblicano e di simpatie socialiste, Cavour, statista in grado di muoversi sulla scena europea per ottenere sostegni, anche finanziari, all'espansione del regno di Sardegna e Vittorio Emanuele II, abile a concretizzare il contesto favorevole con la costituzione del Regno d'Italia.[26]
Il Regno d'Italia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Regno d'Italia (1861-1946). |
Al Regno d'Italia vengono quindi annessi il Veneto, al termine della terza guerra d'indipendenza e, dopo la presa di Roma, che nel 1871 diviene capitale d'Italia, il Lazio. Già nei primi anni dopo la riunificazione d'Italia le forti disparità socioeconomiche fra il settentrione e il meridione del paese determinano l'insorgere della questione meridionale legata al brigantaggio.[27]
A Vittorio Emanuele II succedono Umberto I (1878-1900), ucciso a Monza dall'anarchico Gaetano Bresci, e Vittorio Emanuele III (1900-1946); gli anni a cavallo del secolo vedono l'Italia impegnata in una serie di guerre di espansione coloniale in Somalia, Eritrea e Libia mentre il periodo prebellico, dominato dalla figura di Giovanni Giolitti, è caratterizzato dalla modernizzazione economica, industriale e politico-culturale della società italiana.
Durante la grande guerra l'Italia, inizialmente neutrale, a seguito della stipula di un trattato segreto che gli accorda cospicui compensi territoriali, si allea alla triplice intesacontro gli Imperi centrali. Dopo due anni di guerra di trincea, il 24 ottobre 1917 l'esercito italiano, subita la disfatta di Caporetto, si riorganizza e contrattacca sulla linea delPiave pervenendo, sotto il comando di Armando Diaz e con l'apporto di giovani leve, alla vittoria finale nella battaglia di Vittorio Veneto (4 novembre).
Vinta la guerra, l'Italia completa la riunificazione nazionale acquisendo il Trentino-Alto Adige, la Venezia Giulia, l'Istria ed alcuni territori del Friuli ancora irredenti, ma non ottenendo la cessione di tutti i territori promessi col patto di Londra, vede diffondersi l'insoddisfazione per la cosiddetta vittoria mutilata.
Il fascismo [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia dell'Italia fascista. |
Nel contesto dei moti popolari del Biennio rosso nasce lo squadrismo con lo scopo di reprimere i moti operai e contadini attraverso l'intimidazione e l'attacco alle sedi delle organizzazioni socialiste. Nel 1919 Benito Mussolini fonda a Milano il primo fascio di combattimento, confluito poi nel Partito Nazionale Fascista, e il 30 ottobre 1922, dopo la marcia su Roma, sale al potere.
Nelle elezioni politiche italiane del 1924 Mussolini ottiene il 64,9% dei voti[28] e, come stabilito dalla legge Acerbo, i due terzi dei seggi, assegnati alla lista di maggioranza relativa che abbia raccolto almeno il 25% dei voti.[29] La denuncia, da parte di Giacomo Matteotti, dell'irregolarità delle elezioni, è seguita qualche giorno dopo dal suo rapimento ed uccisione.[28] Nel 1925, dopo un discorso in Parlamento, Mussolini si dichiara dittatore.
Nel biennio 1925-1926 vengono adottate le cosiddette leggi fascistissime, che iniziano la trasformazione del Regno d'Italia in uno stato autoritario, mediante l'istituzione del Tribunale Speciale Fascista, del confino di polizia per gli antifascisti e della polizia segreta, l'OVRA. Nel 1929 vengono firmati i Patti Lateranensi, ponendo fine alla questione romana e, a partire dal 1938, vengono emanate le leggi razziali, principalmente, ma non solo, nei confronti degli ebrei, seguendo il modello del "Manifesto della razza".
A partire dal 1935 Mussolini accentua la sua politica estera aggressiva caratterizzata dalla conquista dell'Etiopia, dalla proclamazione dell'Impero, dall'intervento nellaguerra civile spagnola, dall'occupazione dell'Albania e dal progressivo avvicinamento alla Germania nazista di Adolf Hitler, fino alla firma del patto d'Acciaio nel maggio 1939. Dopo un iniziale periodo di non belligeranza, il 10 giugno 1940 l'Italia entra in guerra a fianco del Terzo Reich contro Francia e Regno Unito. Nel 1941 viene dichiarata guerra anche all'Unione Sovietica e, con l'Impero giapponese, agli Stati Uniti.
Le sconfitte militari su tutti i teatri bellici e soprattutto le disfatte ad El Alamein in Nord Africa e sul fiume Don sul Fronte russo, indeboliscono Mussolini che, il 24 luglio 1943, in una riunione del Gran Consiglio del Fascismo, viene sfiduciato. Il giorno seguente viene fatto arrestare dal re Vittorio Emanuele e sostituito a capo del governo con Pietro Badoglio; poche settimane dopo viene firmato l'armistizio di Cassibile, resa incondizionata agli alleati, mentre la Germania scatena l'operazione Achse e occupa militarmente le regioni centro-settentrionali della penisola, Roma compresa. La campagna d'Italia, condotta dagli Alleati con l'apporto della Resistenza italiana, si conclude nell'aprile del 1945 con la liberazione dei territori occupati, la capitolazione delle forze tedesche in Italia e la disgregazione della Repubblica Sociale Italiana, la struttura di governo collaborazionista organizzata da Mussolini dopo l'8 settembre. Il Duce, catturato mentre tenta di fuggire, viene ucciso dai partigiani il 28 aprile 1945.
A guerra finita l'Italia è in condizioni critiche: i combattimenti ed i bombardamenti aerei hanno raso al suolo molti centri abitati, e le principali vie di comunicazione sono interrotte.[30] Il numero di italiani morti è stimato tra 415.000 (330.000 militari e 85.000 civili)[31] e 443.000 unità.
Sul piano geopolitico l'Italia perde tutte le colonie africane, cede il Dodecaneso alla Grecia e l'Istria alla Iugoslavia, mentre l'Albania entra nell'area d'influenza dell'URSS. Gli italiani residenti nei territori della Venezia-Giulia subiscono i massacri delle foibe e vengono costretti all'esodo.[32]
L'Italia repubblicana [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Italia repubblicana. |
Il 2 giugno 1946 un referendum sancisce la fine della monarchia e la nascita della Repubblica Italiana. Il 1º luglio Enrico De Nicola viene nominato primo presidente della Repubblica Italiana, Alcide De Gasperi è il primo presidente del consiglio e il 1º gennaio 1948 entra in vigore la nuova Costituzione repubblicana.[33] Sono gli anni delboom economico, favoriti da un'elevata disponibilità di manodopera, dovuta a un forte flusso migratorio dalle campagne alle città e dal sud verso il nord. La crescita media del PIL del 6,3% tra il 1958 ed il 1963[34] consente la riduzione del divario storico con paesi quali Regno Unito, Germania e Francia.
Nei primi anni Sessanta entrano a far parte del governo, finora guidato esclusivamente dalla Democrazia Cristiana, anche i socialisti. È il primo passo verso il tentativo, poi fallito, di un compromesso storico allargato al PCI. Negli anni settanta e ottanta attività di gruppi terroristici, sia di estrema destra che di estrema sinistra, portano prima alla strategia della tensione,[35] segnata da numerosi attentati come la strage di Piazza Fontana, la strage di Piazza della Loggia e la strage di Bologna, e poi aglianni di piombo, connotati da attentati ad esponenti del mondo istituzionale, sociale, e imprenditoriale.[36] Negli anni novanta i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vittime essi stessi per la causa, aiutati da valenti uomini della polizia, riescono a fare arrestare i maggiori membri di Cosa nostra.
Nel 1992 le indagini di mani pulite sul fenomeno dilagante delle tangenti coinvolgono esponenti politici, principalmente del pentapartito guidato da Bettino Craxi, determinando la fine della prima Repubblica. Dopo lo scandalo si apre una nuova fase, definita seconda Repubblica, in cui si affermano i partiti di protesta o quelli legati ad un leader, come la Lega Nord guidata da Umberto Bossi e Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi. Nuove coalizioni politiche prendono il posto dei vecchi partiti di massa dando vita ad un sistema parzialmente bipolare; vari esponenti del centrosinistra si alternano nella guida del paese a Silvio Berlusconi, leader del centrodestra che segna quegli anni e il cui modello di pensiero, definito berlusconismo, identifica un fenomeno sociale e di costume associato al Cavaliere.[37] L'alternanza di governo si conclude nel 2011 quando, sospinto anche dalla crisi del debito sovrano europeo, alla guida del paese s'insedia un governo tecnico guidato da Mario Monti.
Geografia [modifica]
Geografia fisica [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Geografia della Repubblica italiana, Rilievi italiani, Pianure italiane e Isole italiane. |
La regione geografica italiana, suddivisa in Italia continentale, peninsulare ed insulare, è unita al continente europeo dalla catena delle Alpi. Grazie alla sua posizione, costituisce idealmente un ponte di passaggio verso l'Asia e l'Africa.[38]
L'Italia separa, inoltre, il bacino occidentale del Mar Mediterraneo da quello centrale, ossia il Tirreno dallo Ionio. A nord del Salento si spinge l'insenatura lunga e stretta del mare Adriatico. Le isole di Sardegna e di Corsica dividono poi il Mar Tirreno dal Mar di Sardegna; le coste italiane si sviluppano su 7.456 km e presentano svariate forme (falesie, sabbiose, pietrose, etc.).[39]
Il suolo italiano, fortemente antropizzato, ha varie caratteristiche (vulcanico, endolagunare, calcareo, etc.);[40] le zone collinari sono prevalenti rispetto alle zone montuose e a quelle pianeggianti, l'altitudine media del territorio è di circa 337 metri sul livello del mare.
Le catene montuose si estendono per buona parte della nazione. Appartiene all'Italia tutto il versante meridionale del sistema alpino, per una lunghezza di circa 1.000 km. Le vette più elevate si trovano nelle Alpi Occidentali, dove sono numerose le cime che superano i 4.000 m tra cui il Cervino (4.478 m), il Monte Rosa (4.634 m) e il Monte Bianco (4.810 m), la montagna più alta d'Europa. La catena degli Appennini percorre tutta la penisola, dalla Liguria alla Sicilia, concludendosi nelle Madonìe; il Gran Sasso (2.912 m), situato in Abruzzo, è la sua vetta più alta.
Solo un quarto della superficie della regione italiana è occupato da pianure. La pianura padana, una distesa alluvionale formata dal fiume Po e dai suoi affluenti,[41] è la più estesa di tutte. Seguono, per dimensioni, il Tavoliere delle Puglie, una pianura di sollevamento, e il Campidano, un'altra pianura alluvionale.[42] Il punto meno elevato d'Italia è situato nellafrazione di Contane, in provincia di Ferrara (-3,44 m).
Le isole maggiori sono la Sicilia e la Sardegna; molte sono le isole minori, in gran parte raccolte in arcipelaghi,[43] come l'arcipelago Toscano, cui appartiene l'isola d'Elba, l'arcipelago della Maddalena, l'arcipelago Campano, comprendente Ischia e Capri, le isole Ponziane, lePelagie, le Eolie, le Egadi e le Tremiti.
Idrografia [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Fiumi italiani, Laghi italiani e Elenco di cascate italiane. |
L'Italia, per la presenza di diversi rilievi montuosi, con nevai e ghiacciai, di laghi e di acque sorgive, è ricca di corsi d'acqua. In genere, data la disposizione e l'altitudine dei rilievi, i fiumi più lunghi e di maggiore portata appartengono alla regione alpina mentre i fiumi appenninici, ad eccezione di Tevere ed Arno, hanno generalmente corso breve e regime torrentizio.
Il fiume più importante è il Po, lungo 652 km, portata media circa 1460 m³/s e bacino di circa 70.000 km,[44] (anche se il fiume più lungo che nasce nel paese è la Drava); il Po attraversa la Pianura padana sfociando nel mare Adriatico e il cui delta è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
I laghi italiani più estesi, nell'ordine il lago di Garda, il lago Maggiore e il lago di Como, che è anche il più profondo (410 m),[45] sono situati nella fascia prealpina. Altri laghi importanti si trovano nella zona peninsulare, il lago di Bolsena, il lago di Bracciano e il lago di Albano d'origine vulcanica, il lago Trasimeno, il più esteso dell'Italia peninsulare e i laghi costieri, come il lago di Lesina e il lago di Varano.
Clima [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Clima italiano. |
La regione italiana (compresa tra il 47º ed il 35º parallelo nord) si trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale.
Il clima è fortemente influenzato dai mari che la circondano quasi da ogni lato e che costituiscono un benefico serbatoio di calore e di umidità. Determinano infatti, nell'ambito della zona temperata, un clima particolare detto "temperato mediterraneo".[46]
Secondo la classificazione di Köppen,[47] l'Italia è suddivisa in tre tipi di clima (temperato, temperato freddo e freddo), a loro volta suddivisi in microclimi: si passa dal "clima temperato subtropicale" (presente nelle aree costiere della Sicilia, della Sardegna meridionale e della Calabria centrale e meridionale) al "clima glaciale" (tipico delle vette più elevate delle Alpi ricoperte da nevi perenni, a quote generalmente superiori ai 3.500 metri s.l.m.).
Geografia politica [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Regioni d'Italia, Province d'Italia e Comuni d'Italia. |
L'Italia è uno stato membro dell'Unione Europea situato nell'Europa meridionale con capitale Roma. Delimitata a nord dall'arco alpino, l'Italia confina ad ovest con laFrancia, a nord con la Svizzera e l'Austria e ad est con la Slovenia. I microstati San Marino e Città del Vaticano sono enclave, mentre il comune di Campione d'Italiacostituisce una exclave situata nella regione italofona del Canton Ticino in Svizzera.
Gli enti territoriali che, in base all'articolo 114 della Costituzione costituiscono, assieme allo Stato, la Repubblica italiana sono:
- le regioni (15 a statuto ordinario e 5 a statuto speciale);
- le città metropolitane (non ancora istituite);
- le province e i comuni (rispettivamente 110 e 8092, dati ISTAT dell'anno 2011).[48]
Nell'elenco che segue, per ciascuna regione è riportato lo stemma ufficiale e il nome del capoluogo.
Di seguito le prime dieci città italiane per abitanti del territorio comunale in base ai dati ISTAT[49] al 31 luglio 2011.
Pos. | Comune | Prov. | Regione | Abitanti |
---|---|---|---|---|
1 | Roma | Roma | Lazio |
2.774.625 |
2 | Milano | Milano | Lombardia | 1.336.879 |
3 | Napoli | Napoli | Campania | 957.465 |
4 | Torino | Torino | Piemonte | 908.016 |
5 | Palermo | Palermo | Sicilia | 655.409 |
6 | Genova | Genova | Liguria | 608.458 |
7 | Bologna | Bologna | Emilia-Romagna | 382.825 |
8 | Firenze | Firenze | Toscana | 373.750 |
9 | Bari | Bari | Puglia | 319.860 |
10 | Catania | Catania | Sicilia | 292.269 |
Geologia [modifica]
La geologia dell'Italia è molto complessa: l'assetto fisiografico e geologico attuale dell'area comprensiva della penisola italiana, delle sue isole e dei bacini marini adiacenti, è il risultato di numerosi eventi geodinamici successivi riconducibili, in estrema sintesi, all'interazione tra due placche litosferiche, la placca africana e quella europea a partire dal Cretacico superiore, periodo nel quale iniziò la progressiva chiusura del paleo-oceano della Tetide. Il margine meridionale africano, frammentandosi durante l'avvicinamento al continente settentrionale europeo, ha originato una serie di microplacche interposte la cui successiva accrezione ha dato luogo nel corso del Cenozoico all'attuale territorio peninsulare e siciliano. In questo assetto si riconoscono due domini paleogeografici fondamentali, separati dalla linea Insubrica (Alpi centrali):
- un dominio europeo, dato dal margine meridionale della placca europea, che include il blocco Sardo Corso e parte del mar Tirreno, l'arco Calabro Peloritano, il bacino del Mediterraneo occidentale, il sistema di falde alpine a vergenza europea, costituite principalmente da rocce metamorfiche e intrusioni di batoliti che testimoniano il regime di compressione derivato dal movimento della placca africana verso nord e dalla collisione con la placca continentale europea;
- un dominio africano (in senso lato) costituito dall'insieme del Dominio Sudalpino e dei domini adriatico e apulo, che rappresentano l'insieme di microplacche accrezionate appartenenti al margine del continente meridionale.
Il Dominio Sudalpino è formato da un sistema di falde a vergenza adriatica, costituite principalmente da sequenze carbonatiche e miste che si prolungano ad est nelle Dinaridi.[50] Nella catena appenninica, la linea tettonica "Ancona - Anzio" separa l'Appennino settentrionale, principalmente costituito da flysch terrigeni, dall'Appennino meridionale ove le formazioni carbonatiche sono più frequenti. L'assetto strutturale appenninico è caratterizzato nel suo insieme da un sistema di falde che sovrascorre sull'avampaese apulo. Questo sistema di falde, che costituisce la parte affiorante della placca adriatica, si estende dal mar Ionio fino all'estremità occidentale della val Padana e rappresentava in origine una sorta di "promontorio" settentrionale della placca africana. L'avampaese apulo (costituito sostanzialmente dal territorio pugliese), rappresenta un dominio di piattaforma carbonatica stabile, persistente dal Mesozoico al Miocene e successivamente emerso, coinvolto solo marginalmente nell'orogenesi appenninica. La Sicilia è formata nella parte centro-orientale da rocce carbonatiche e silicoclastiche appartenenti al margine convergente africano deformato ("unità maghrebidi"), mentre nella sua parte nord-orientale (Monti Peloritani) è di pertinenza europea ("unità peloritane"); le unità "sicilidi" e "numidiche" interposte rappresentano la copertura sedimentaria del dominio oceanico tetideo, in gran parte di natura flyschoide, scollata dal substrato originario di crosta oceanica (non conosciuto) e sovrascorsa sul margine africano.
Il blocco sardo corso costituisce un elemento strutturale appartenente al continente europeo, originariamente solidale al margine meridionale franco-spagnolo e distaccatosi in età oligo-miocenica, ruotando in senso antiorario fino a collidere con il margine continentale africano. Nel quadro tardo e post-collisionale dell'area si inserisce il processo di espansione oceanica in corso delMar Tirreno. Il mar Tirreno ha una crosta oceanica neogenica in espansione in due aree: bacino di Marsili e di Vavilov; si ritiene che una crosta oceanica mesozoica si trovi nello Ionio sotto una massiccia copertura sedimentaria.
Il rilevante vulcanismo neogenico e la elevata sismicità della maggior parte del territorio nazionale, testimoniano il complesso assetto geodinamico ancora attivo.
Dal punto di vista stratigrafico, le rocce sedimentarie affioranti databili con sicurezza in base al contenuto paleontologico risultano di età compresa tra il Cambriano e il Quaternario. Metamorfiti di basso grado affioranti nella parte meridionale della Sardegna, costituite da arenarie alternate con peliti, sono datate dubitativamente al Precambriano.[51] La maggior parte della copertura sedimentaria affiorante in territorio italiano è post-paleozoica. Il Paleozoico Inferiore non metamorfico affiora solamente in Sardegna e in Carnia, mentre il Paleozoico Superiore (permo-carbonifero) è presente in lembi più o meno estesi nei domini sudalpino e appenninico.
Vulcanismo e geotermia [modifica]
In Italia sono presenti numerosi vulcani: i più noti sono l'Etna (3.343 m), il vulcano più alto d'Europa, il Vesuvio e lo Stromboli. L'elevata attività vulcanica e magmatica neogenica - quaternaria appenninica, è suddivisibile in province:
- Magmatica toscana (Monti Cimini, Tolfa e Amiata);
- Magmatica laziale (Monti Vulsini, Vico nel Lazio, Colli Albani, Roccamonfina);
- Distretto ultra-alkalino umbro laziale (San Venanzo, Cupaello e Polino);
- Vulcanica campana (Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia);
- Arco eolico e bacino tirrenico (Isole Eolie e seamount tirrenici);
- Avampaese africano-adriatico (canale di Sicilia, isola Ferdinandea, Etna e Monte Vulture).[52]
L'Italia fu il primo ed unico paese, fino agli anni cinquanta, a sfruttare l'energia geotermica nella zona di Larderello e poi nell'area del Monte Amiata, per produrre energia elettrica. L'elevato gradiente geotermico che caratterizza parte della penisola rende altre province potenzialmente sfruttabili: ricerche svolte negli anni sessanta-settanta individuarono potenziali campi geotermici nel Lazio ed in Toscana, così pure in gran parte delle isole vulcaniche.[53]
Attività sismica [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Terremoti in Italia. |
Per la situazione geodinamica il suo territorio è frequentemente soggetto a terremoti dando all'Italia il primato in Europa per questi fenomeni:[54] su 1300 sismi distruttivi avvenuti nel II millennio nel Mediterraneo centrale ben 500 hanno interessato l'Italia;[55] analisi dei movimenti focali indicano che essi sono per lo più distribuiti lungo le aree interessate dalla tettonica alpina e appenninica, ove sono causati rispettivamente da movimenti lungo faglie.[52] Nel Tirreno meridionale, la distribuzione degli ipocentri, fino ad una profondità di 500 chilometri indicherebbe la presenza di un piano di Benioff dato dalla subduzione della litosfera ionica.
Popolazione [modifica]
Demografia, emigrazione ed immigrazione [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Italiani, Demografia d'Italia, Emigrazione italiana e Immigrazione in Italia. |
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Con 60.742.397 abitanti[49] (al 31 luglio 2011), l'Italia è il quarto paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania, Francia e Regno Unito); la suadensità demografica è di 201,57 abitanti per chilometro quadrato, più alta della media dell'Unione.[56]
La popolazione, concentrata principalmente nelle zone costiere e pianeggianti del paese,[57] è caratterizzata da un alto numero di anziani (l'indice di vecchiaiaè pari a 144,5, il 20,3% della popolazione), da un basso tasso di natalità, pari a 9,2 ogni mille abitanti e da una speranza di vita di 79,1 anni per gli uomini e di 84,3 per le donne.[58]
Alla fine del XIX secolo l'Italia è un paese di emigrazione di massa,[59] fenomeno che si manifesta prima nelle regioni settentrionali e poi in quelle meridionali. Le principali destinazioni sono le Americhe (Stati Uniti, Argentina, Brasile) e l'Europa centro-settentrionale (in modo particolare la Germania). Nel XX secolo l'emigrazione diviene anche interna, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese.[60] Il numero di Italiani residenti all'estero che conservano la cittadinanza italiana è stimato in circa 4.000.000.[61]
Per quanto riguarda il fenomeno dell'immigrazione, invece, il numero di immigrati o residenti stranieri regolari in Italia è aumentato considerevolmente a partire dagli anni novanta e, secondo i dati ISTAT, al 1º gennaio 2011 contava circa 4.563.000 unità, il 7,5% della popolazione; le comunità più numerose sono quellarumena, circa 1.000.000 di unità, quella albanese, 491.000, e quella marocchina, 457.000.[58] A questi dati vanno aggiunti gli stranieri irregolari, circa 560.000 secondo un rapporto del 2010 sull'immigrazione.[62]
Religione [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Religioni in Italia. |
In Italia vige il principio della laicità dello Stato e pertanto non vi è una religione ufficiale.
I cittadini italiani sono in maggioranza cristiani cattolici: nel 2006 l'87,8% si dichiarava cattolico e il 36,6% praticante,[63] percentuale scesa, per effetto di un crescente processo di secolarizzazione, al 24,4% secondo il rapporto Eurispes 2010,[64] a fronte del 18,5% della popolazione di non credenti.
La Chiesa cattolica in Italia è organizzata in 225 diocesi più un ordinariato militare;[65] il Papa, suo Primate, è anche il vescovo di Roma, dato che il Vaticano ricade nel suo territorio comunale. La Chiesa esercita un ruolo influente nella società italiana, prendendo posizione su temi religiosi, sociali e politici, come il divorzio e l'aborto negli anni '70 o, in anni più recenti, il testamento biologico e lafecondazione assistita, la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche italiane (alla quale si dichiarano contrari oltre il 60% degli italiani)[64] o le politiche sull'immigrazione.
Il rapporto Stato-Chiesa è previsto dalla Costituzione, che lo demanda ai Patti Lateranensi, rivisti nel 1984 col concordato bis (i rapporti con altre confessioni religiose sono regolati da specificheintese),[66] nel quale il sostegno statale alla Chiesa è stabilito attraverso una quota proporzionale dell'otto per mille del gettito IRPEF,[67] che si aggiunge ad altri finanziamenti alla Chiesa cattolica in Italia.
Fra le religioni minoritarie sono presenti diverse altre confessioni cristiane (in modo particolare ortodossi e protestanti, questi ultimi in massima parte pentecostali), ebrei, mormoni e testimoni di Geova. L'immigrazione contribuisce ad alimentare alcune tra le minoranze religiose presenti nel paese,[68] le più numerose delle quali sono i cristiani-ortodossi, i musulmani, i buddhisti e gli induisti.[69]
Lingue [modifica]
Lingua italiana [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Lingua italiana e Varianti regionali della lingua italiana. |
L'italiano è la lingua ufficiale e più parlata; è inoltre una delle lingue ufficiali dell'Unione europea. Appartiene al gruppo delle lingue romanze orientali della famiglia dellelingue indoeuropee e, in particolare, è la trasformazione dell'antico dialetto fiorentino del Trecento, idioma diffusosi e affermatosi in tutta Italia grazie anche a grandi scrittori come Dante, Boccaccio e Petrarca che ne hanno fatto uso nelle loro opere. Tuttavia, in Italia, esistono un gran numero di lingue e dialetti che si sono sviluppati autonomamente dall'italiano, evolvendosi dal latino.[70]
Altre lingue [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Lingue parlate in Italia, Bilinguismo amministrativo in Italia e Minoranze linguistiche (Italia). |
A livello locale sono riconosciute come co-ufficiali le seguenti lingue:
- francese: in Val d'Aosta
- sloveno: nelle province di Trieste e Gorizia
- tedesco: in provincia di Bolzano
- ladino: nei comuni ladinofoni del Trentino-Alto Adige
In queste regioni gli uffici pubblici e la segnaletica stradale sono bilingui o trilingui (come i comuni ladini dell'Alto Adige e walser dell'alta valle del Lys), i documenti ufficiali possono essere redatti in italiano o nell'altra lingua.
Le minoranze linguistiche storiche presenti all'interno dei confini della Repubblica italiana sono elencate dalla Legge 15 dicembre 1999, n. 482.[72] Essa tutela "le popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo". Vi sono inoltre diverse parlate regionali che, sebbene siano censite dall'UNESCO come lingue minoritarie e dalla comunità linguistica internazionale come lingue non riconducibili all'italiano, non godono di alcun riconoscimento o tutela da parte dello Stato Italiano.[73]
Il livello di tutela di alcune minoranze è stabilito sia dalla normativa italiana che dai trattati internazionali: è il caso della minoranza germanofona dell'Alto Adige e dei comuni bilingui della Provincia di Trento, il cui status è regolato dall'Accordo De Gasperi-Gruber, e di una parte della minoranza slovena della Venezia Giulia, contemplata dal Memorandum di Londra col quale Italia e Jugoslavia assunsero l'amministrazione civile delle zone A e B del Territorio Libero di Trieste.
La lingua dei segni italiana (LIS),[74] ossia la lingua visiva dei cittadini sordi, è riconosciuta dalla regione Valle d'Aosta dal 2006.
Ordinamento dello Stato [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Sistema politico della Repubblica Italiana. |
La Costituzione della Repubblica Italiana approvata dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, promulgata il successivo 27 dicembre da Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato, ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948,[75] è la legge fondamentale e fondativa dello Stato italiano.
Il sistema politico italiano è quello tipico di una repubblica parlamentare, in cui il parlamento è l'unica istituzione a detenere la rappresentanza della volontà popolare.
Le maggiori istituzioni sono:
- il Presidente della Repubblica Italiana: è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale;[76] viene eletto dal Parlamento; nomina il governo e scioglie le camere.
- il Parlamento bicamerale (Camera dei deputati e Senato della Repubblica): esercita il potere legislativo[77] e vota la fiducia al Governo;
- il Governo: costituito dal presidente del Consiglio, i ministri e il consiglio dei ministri, esercita il potere esecutivo;[78]
- la Magistratura: indipendente, esercita il potere giudiziario (sia quello inquirente che quello giudicante);[79]
- il Consiglio superiore della magistratura: ha compiti di autogoverno della magistratura, svincolandola totalmente dalle influenze del governo, in particolare dal Ministero della Giustizia;[79]
- la Corte costituzionale: svolge la funzione di garante della Costituzione,[80] pronunciandosi sulla conformità delle varie norme ad essa.
Vi sono due Biblioteche Nazionali Centrali sedi del deposito legale dello Stato, a Firenze e a Roma.
L'Istituto Geografico Militare è l'ente cartografico di stato e si trova a Firenze.
Simboli [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Simboli patri italiani. |
I principali simboli che rappresentano l'unità nazionale italiana sono:[81]
- la bandiera italiana, nata il 7 gennaio 1797 a Reggio nell'Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana, la cui conformazione è stabilita dall'art. 12 della Costituzione;[82]
- l'emblema della Repubblica Italiana, approvato dall'Assemblea costituente nella seduta del 31 gennaio 1948 e promulgato dal presidente della RepubblicaEnrico De Nicola il successivo 5 maggio,[83] costituito da vari elementi simbolici;
- lo Stendardo presidenziale italiano, più volte modificato nel corso degli anni, che rappresenta il segno distintivo della presenza del Presidente della Repubblica;
- il Canto degli Italiani, conosciuto anche come Inno di Mameli, o Fratelli d'Italia, scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e composto musicalmente da Michele Novaro, adottato come inno nazionale in modo provvisorio il 12 ottobre 1946 e definitivamente il 17 novembre 2005;
- il Vittoriano, ovvero il complesso monumentale a Roma dedicato al primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II.
Forze armate e pubblica sicurezza [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Forze armate italiane e Forze di polizia in Italia. |
La Repubblica italiana, per difendere militarmente il suo territorio e per supportare decisioni di politica interna ed estera si serve di diverse forze armate e di polizia: l'Arma dei Carabinieri, l'Esercito Italiano, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, la Polizia Penitenziaria, l'Aeronautica Militare, la Marina Militare ed infine il Corpo forestale dello Stato. Esse sfilano nella parata militare per la Festa della Repubblica Italiana assieme ai Corpi dei Vigili del Fuoco e della Polizia Roma Capitale (in rappresentanza delle altre polizie locali), e al personale militare e civile di altre associazioni, come la Croce Rossa Italiana e la Protezione civile.
L'Italia sostiene le Nazioni Unite, ove è stata ammessa nel 1955, e le sue attività internazionali di sicurezza ed è uno dei membri fondatori della Comunità europea, dal 1993 Unione europea. È inoltre membro della NATO, dell'OCSE, del GATT, del G8, del WTO e del Consiglio d'Europa e ha ricoperto più volte la presidenza di turno sia del G8 che dell'Unione. Il Paese schiera truppe a sostegno delle missioni di pace in Somalia, Mozambico, Timor Est e Afghanistan (quest'ultima a sostegno dell'Operazione Enduring Freedom)[84] e fornisce supporto alle operazioni della NATO e delle Nazioni Unite in Bosnia, Kosovo, Albania e Libano. Il Paese, inoltre, aveva un contingente militare di circa 3.200 soldati in Iraq, ma ha ritirato le truppe da novembre 2006, mantenendo solo gli operatori umanitari e civili.[85] Nel 2011 partecipa a varie missioni militari all'estero.[86]
Secondo il SIPRI, nel 2010 in Italia la spesa militare ha sfiorato i 30 miliardi di euro,[87] collocandola in nona posizione nella classifica mondiale.[88]
Cittadinanza italiana [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Cittadinanza italiana. |
La legge del 15 febbraio 1992, numero 91, articolo 1, comma 1, stabilisce che è cittadino per nascita:
- il figlio di padre o di madre cittadini;
- chi è nato nel territorio della Repubblica se entrambi i genitori sono ignoti o apolidi, o se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori, secondo la legge statale di questi.
In accordo a modalità previste dalla legge, si può acquisire la cittadinanza italiana pur appartenendo a tutti gli effetti ad un altro paese.
Ordinamento scolastico [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Istruzione in Italia. |
L'istruzione in Italia è regolata con modalità diverse secondo la forma giuridica (scuole pubbliche, scuole paritarie, scuole private). La formazione professionale, comprendente gli istituti professionali, dipende invece dalle regioni.
L'obbligo scolastico termina a 16 anni.[89]
Il sistema scolastico italiano è strutturato in tre cicli di istruzione:
- istruzione primaria, che comprende la scuola primaria, di durata quinquennale;
- istruzione secondaria, che comprende la scuola secondaria di primo grado, di durata triennale, e la scuola secondaria di secondo grado, di durata quinquennale;
- istruzione superiore, che comprende l'università e la formazione specialistica, come master e scuola di specializzazione.
A questi cicli d'istruzione si affianca la scuola dell'infanzia, un'istituzione prescolastica non obbligatoria, caratterizzata dal gioco e della convivenza con i compagni e dalla preparazione al primo ciclo d'istruzione.
Il ciclo degli studi all'università si articola, dopo la riforma introdotta dal processo di Bologna, in tre fasi:
- Laurea (3 anni)
- Laurea magistrale (2 anni)
- Dottorato di ricerca (3 anni)
Secondo un'analisi ISTAT del 2010, il livello di istruzione e formazione degli studenti italiani è carente, soprattutto se paragonato a quello degli altri paesi europei: il 46,1% della popolazione adulta ha conseguito la sola licenza media, laddove la media europea si attesta al 28,5%. Nelle scuole superiori l'elevato numero di abbandoni scolastici porta l'Italia al primato negativo in Europa per i giovani tra 18 e 24 anni che lasciano la scuola superiore senza aver conseguito il diploma (il 20% nel 2009); anche il numero di laureati è sotto la media europea (solo il 21,6% dei giovani tra i 25 e i 29 anni). A ciò si aggiunge una bassa qualità dell'istruzione: secondo una valutazione condotta nell'ambito del programma per la valutazione internazionale dell'allievo, la competenza dei quindicenni italiani, già inferiore al valore medio nei 30 paesi OCSE, è aggravata dalla carenza nell'utilizzo di nuove tecnologie. L'Italia ha infine il primato europeo dei giovani che non studiano, né lavorano (nel 2009 erano il 21,2% delle persone tra 15 e 29 anni).[90]
Sistema sanitario [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Servizio Sanitario Nazionale. |
Il Servizio Sanitario Nazionale italiano è un sistema pubblico di carattere universalistico che, come stabilito dall'art. 32 della Costituzione italiana, garantisce il diritto alla salute e all'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, finanziato attraverso la fiscalità generale e le entrate dirette, percepite dalle aziende sanitarie locali, derivanti dai ticket sanitari (cioè le quote con cui l'assistito contribuisce alle spese) e dalle prestazioni a pagamento.
Una ricerca del 2000 dell'organizzazione mondiale della sanità colloca il sistema sanitario italiano al secondo posto nel mondo, dopo la Francia, in termini di efficienza di spesa e accesso alle cure pubbliche per i cittadini.[91] Tuttavia, solo il 35,8% della popolazione si dichiara soddisfatto del sistema sanitario e il 42% dell'assistenza ospedaliera, mentre il 79,4% ritiene intollerabili i tempi di attesa nelle strutture sanitarie.[92]
Criminalità [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Criminalità in Italia. |
La mafia e altre organizzazioni di stampo mafioso, come camorra, cosa nostra, 'ndrangheta e sacra corona unita, rappresentano il cancro della società, dell'economia e della politica italiane. Il fenomeno, che ha origine in Sicilia nel corso del XIX secolo,[93] si è poi diffuso a livello mondiale, anche con generazione e caratteristiche autonome.
In un rapporto del Censis del 2009 l'influenza della mafia risulta diffusa nella società italiana e riguarda direttamente il 22% degli italiani e il 14,6% del PIL.[94]Elemento fondamentale del fenomeno mafioso è il legame con la politica, soprattutto locale, e il controllo di sacche dell'economia.[93] L'Italia, non a caso, si distingue per una forte e continua lotta contro la mafia, costata la vita a magistrati, uomini delle forze dell'ordine e delle istituzioni,[95] ma che ha ottenuto notevoli risultati, con l'arresto di numerosi boss malavitosi.
Per quanto riguarda gli omicidi, nel 2006, l'Italia risultava essere il secondo paese più sicuro d'Europa, assieme a Danimarca, Germania e Spagna, dopo laNorvegia.[96] Secondo una ricerca de Il Sole 24 ORE, basata su elaborazioni del Ministero dell'Interno e riferita al primo semestre del 2010, in Italia i reati perpetrati, soprattutto nelle grandi aree urbane e nelle zone che presentano numerose infrastrutture, sono circa 1.292.000. Milano, Torino e Bologna, con circa 30 reati ogni mille abitanti, risultano le città più a rischio mentre Matera, Potenza e Belluno spiccano tra le città più sicure. Per quanto riguarda i reati che impattano sull'economia (usura, riciclaggio e truffe) le città più penalizzate sono Napoli, Bologna, Trieste, La Spezia e Genova.[97]
Grande incidenza ha inoltre la corruzione all'interno della pubblica amministrazione (in modo particolare nel settore sanitario): secondo il Rapporto Eurispes 2010 l'Italia è risultata al 63º posto (su 180 paesi) nella classifica sullo stato della corruzione nel mondo.[64] Le regioni più colpite da questo fenomeno sono Calabria, Sicilia e Puglia. Secondo il SAeT (Servizio Anticorruzione e Trasparenza), la corruzione "scoperta" è solo la punta di un iceberg rispetto ad un'ingente corruzione "coperta" che affligge gran parte della società italiana.[64]
Media [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Censura in Italia. |
Il panorama italiano in campo radiotelevisivo è caratterizzato dal duopolio RAI - Gruppo Mediaset, i cui ascolti complessivi, stabili da molti anni, si attestano nel 2010 al 78,6% del mercato.[98] A rafforzare la predetta concentrazione è il ruolo centrale svolto dalla televisione come mezzo informativo, che in Italia nel 2010 si attesta attorno al 90%;[98] la possibile influenza dell'allora Primo Ministro Berlusconi, già proprietario di Mediaset, sul network pubblico RAI, ha portato l'organizzazione Freedom House a classificare l'Italia, unico paese dell'Europa occidentale, come "parzialmente libera" nel suo "rapporto sulla libertà di stampa".[99] Nell'analogo "rapporto sulla libertà della rete", l'Italia è invece "libera", non rilevandosi significative limitazioni alla libertà d'espressione e d'informazione sul web; la penetrazione internet sfiora il 50%.[100]
Per quanto riguarda la stampa, il Corriere della Sera detiene il primato per numero di copie giornaliere vendute, seguito da La Repubblica, La Stampa e dal quotidiano economico Il Sole 24 ORE.[101]Secondo il rapporto 2011 di Reporters sans frontières[102] l'Italia si colloca al 61º posto (su 179) nel mondo per la libertà di stampa.
Economia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Economia d'Italia. |
Membro del G8, secondo la Banca Mondiale nel 2010 l'Italia rappresenta l'ottava potenza economica del pianeta per PIL nominale assoluto, davanti all'India e dietro al Brasile.[103]
Nel 2009 l'Italia occupa la 27ª posizione al mondo per PIL pro capite nominale (12ª nell'Unione europea)[104] e la 25ª per PIL pro capite per potere d'acquisto (12ª nell'Unione europea),[105] ponendosi nel contempo all'ottavo posto per valore delle esportazioni[106] e al settimo per quello delleimportazioni.[107]
L'economia italiana è fortemente orientata verso il settore dei servizi, che nel 2006 ha rappresentato quasi i 2/3 del PILprodotto. Il tessuto produttivo dell'economia è formato in prevalenza di piccole e medie imprese: quelle di maggiori dimensioni sono gestite in gran parte dalle famiglie fondatrici e, in taluni casi, da gruppi stranieri. Il modello di public company, impresa acapitale diffuso gestita da un management, è poco diffuso.
Durante gli anni novanta l'Italia ha perseguito una rigida politica fiscale per far fronte alle richieste dell'Unione economica e monetaria, e ha tratto beneficio dai tassi più bassi di inflazione e di interesse. Tuttavia, problemi come l'evasione fiscale, l'elevato debito pubblico (119,1% del PIL)[2] e, nel Mezzogiorno, la malavita organizzata, continuano ad ostacolare lo sviluppo dell'economia nazionale.
Il Paese ha aderito all'euro nel 1999, sostituendo la lira a partire dal 2002.
A causa della dura crisi economica del 2008-2010, nel 2010 il tasso di disoccupazione in Italia ha raggiunto l'8,4%, vicino di nuovo all'8,6% del 2002 ma lontano dai minimi degli ultimi anni del 6,1% del 2007.[108]
Risorse [modifica]
Di seguito la tabella che riporta il PIL,[109] prodotto in Italia ai prezzi correnti di mercato nel 2010, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali attività macro-economiche:
Attività macro-economica | PIL prodotto (mln di Euro) |
Agricoltura, silvicoltura e pesca | 26.370 |
Industria in senso stretto | 267.323 |
Costruzioni | 82.685 |
Commercio, alberghiero, trasporti e comunicazioni | 307.530 |
Credito, attività immobiliari e servizi professionali | 393.614 |
Altre attività dei servizi | 308.247 |
Totale valore aggiunto ai prezzi base | 1.385.768 |
PIL Italia ai prezzi di mercato | 1.547.643 |
Risorse minerarie [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Legislazione mineraria italiana. |
Il territorio italiano presenta giacimenti minerari di varia tipologia che, fino al termine del XX secolo, hanno consentito una fruttuosa produzione di mercurio, antimonio, piombo, zinco, argento, ferro e diminerali quali pirite, fluorite, amianto e bauxite. Successivamente, tuttavia, i giacimenti con un potenziale sfruttamento economico sono diminuiti, e l'attività mineraria rimasta si è concentrata sui sali evaporitici, le marne cementizie, le argille (principalmente bentonite e montmorillonite) e i feldspati, per l'industria ceramica e i refrattari; sempre attiva l'attività estrattiva, tipica per l'Italia, delle numerosecave di marmo ed altre rocce per l'edilizia, l'estrazione di pomice, ossidiana, pozzolana e talco.[110]
Energia [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Energia elettrica in Italia e Energia nucleare in Italia. |
L'Italia, rispetto ad altri Paesi dell'Unione europea, presenta una maggiore dipendenza dalle importazioni di materie prime e dagli idrocarburi (gas e petrolio).
Negli anni duemila il settore energetico nazionale è stato interessato da numerosi cambiamenti, come la riforma del mercato elettrico e del gas, lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la promozione dell'efficienza, del risparmio energetico e della sicurezza degli approvvigionamenti.
Inoltre, alcuni interventi legislativi del Governo Berlusconi IV avevano preparato il riavvio della produzione di energia nucleare abbandonata negli anni ottanta a seguito di referendum abrogativi indetti dopo il disastro di Chernobyl, ma tali norme sono state poi cancellate dal medesimo Governo a seguito dei referendum abrogativi del 2011.
Nel 2009 la disponibilità interna lorda di energia per fonte e risorsa è stata la seguente:[111]
- Combustibili solidi: 7,4%
- Gas naturale: 35,5%
- Prodotti petroliferi: 41%
- Fonti rinnovabili: 10,7%
- Energia elettrica: 5,4%
I giacimenti di idrocarburi italiani sono prevalentemente distribuiti secondo tre sistemi tettonico-stratigrafici:
- metano biogenico nelle serie terrigene plio-pleistoceniche (Val Padana, costa e mare Adriatico, Valle del Bradano);
- gas termogenico prevalentemente in giacimenti entro i sedimenti terrigeni di avanfossa di età oligo-miocenica (Cortemaggiore, offshore ionico-calabrese, area di Bronte e Gagliano Castelferrato in Sicilia);
- petrolio entro le serie carbonatiche mesozoiche (giacimenti profondi in Pianura Padana, Val d'Agri, area ragusana, Gela e offshore siciliano; dell'era mesozoica sono anche le principali rocce madri).
A causa della mancanza di giacimenti consistenti, la maggior parte delle materie prime e il 75% dell'energia devono essere importati. I giacimenti lucani della Val d'Agri, i più grandi dell'Europa continentale,[112] sono stati scoperti nella prima metà del XX secolo, ma sfruttati solo a partire dagli anni ottanta, fornendo circa il 10% del fabbisogno nazionale.[113]
Nel 2009 la produzione annua di petrolio si aggira sui 53,5 milioni di barili (a fronte di un consumo annuo di 561 milioni)[2] ed è stimato che circa 800 milioni di barili di petrolio si trovino in giacimenti ancora da scoprire.[114]
Agricoltura [modifica]
Nel corso del XX secolo l'Italia si è trasformata da paese prevalentemente agricolo a paese industriale vero e proprio. Di conseguenza, il settore agricolo (comprensivo di selvicoltura e pesca) ha visto l'occupazione calare drasticamente, passando dal 43% al 6% del totale,[115] una percentuale minima nel quadro economico nazionale. Bisogna altresì considerare che pur avendo una conformazione prevalentemente montuosa, non adatta per l'agricoltura, al 2009 l'Italia impiega in questo settore una forza lavoro di circa 1,05 milioni di unità.[2]
L'Italia produce grandi quantitativi di cereali, come frumento (8.951.590 tonnellate), mais (9.789.401 tonnellate) e riso (1.388.927 tonnellate),[116] disoia (353.761 tonnellate) e di barbabietola da zucchero (3.845.791 tonnellate);[117] tutte coltivate principalmente nelle regioni del nord. L'Italia contende alla Francia il primato mondiale della produzione di vino ed è seconda solo alla Spagna per la produzione di olio d'oliva.[118] Il meridione è specializzato nella coltura degli ortaggi (pomodori, insalata, finocchi, peperoni, cavolfiori, sedano), segnatamente la Puglia, che fornisce oltre il 10% della produzione agricola nazionale[118] e il 31,4% della produzione olearia nazionale.[119] Inoltre è la prima nazione al mondo per la produzione dikiwi.[120]
Per quanto concerne gli alberi da frutto il Trentino-Alto Adige è specializzato nella produzione di mele, la Sicilia e la Calabria in agrumi, l'Emilia-Romagna in pere e pesche, la Campania in albicocche efichi, la Puglia in ciliegie.
L'allevamento, soprattutto suino, ovino e bovino, rispettivamente con 9.252.447, 8.175.196 e 6.179.086 capi,[121] è praticato in tutta Italia, anche se in quantità e modalità differenti da zona a zona. Tuttavia questa attività non riesce a soddisfare il fabbisogno interno.[118]
La produzione complessiva della pesca marittima e lagunare, comprensiva di crostacei e molluschi, si attesta nel 2009 a 242.431 tonnellate. Oltre il 20% del pescato viene dalla Sicilia, seguita da Puglia, Veneto e Marche.[122] Per quanto riguarda l'acquacoltura, nel 2008 la produzione italiana è stata pari a 237.520 tonnellate.[123]
Industria [modifica]
L'Italia, la cui quota di produzione mondiale nel settore manifatturiero si attesta negli anni duemila attorno al 4%, collocandola al secondo posto in Europa,[124]differisce, rispetto agli altri paesi industrializzati, per una vasta diffusione di piccole e medie imprese di proprietà familiare.[125][126] A partire dal Nord-Est del Paese, si sono affermati i cosiddetti distretti industriali, un modello che ha visto una consistente diffusione lungo la dorsale adriatica, al punto da costituire una delle caratteristiche peculiari dell'economia italiana.[127]
Avanzata e diversificata, l'industria italiana è particolarmente sviluppata nei settori della cantieristica navale, degli elettrodomestici, chimico, farmaceutico,metallurgico, agroalimentare[128][129] e della difesa.[130] Nel settore automobilistico, che assieme al petrolchimico e al siderurgico è stato alla base dell'industrializzazione postbellica del Paese, l'Italia risulta agli ultimi posti in Europa per produzione di automobili[131] (fortemente penalizzata dalladelocalizzazione produttiva)[132] ma mantiene una grande rilevanza a livello europeo e mondiale[133][134] grazie alla presenza del gruppo FIAT, aziendamultinazionale che nel 2008 ha prodotto 2.524.325 veicoli in tutto il mondo.[135]
Design e moda [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Design italiano, Moda italiana e Made in Italy. |
Lo stile italiano – soprattutto nel disegno industriale, nell'arredo, nell'auto – si contraddistingue per la mescolanza di fantasia e rigore progettuale e si caratterizza per l'uso di materiali considerati scarti, ma al tempo stesso innovativi.[136] Nato alla fine del XIX secolo,[137] diviene Bel Design tra il 1945 e il 1965 quando nascono la Vespa V98 farobasso, la Innocenti Lambretta, la Iso Isetta, la Fiat 600 e la Fiat Nuova 500 nel campo dei trasporti, la macchina da cucire Mirella della Necchi, la macchina da calcolo elettrica Divisumma 24 di Olivetti e alcuni radioricevitori e televisori progettati perRadioMarelli e Brionvega nel campo degli elettrodomestici. Al design italiano, rappresentato da aziende,[136] scuole di specializzazione[138] e artisti come Gio Ponti, Ettore Sottsass e Bruno Munari, sono dedicati musei[139] e riconoscimenti, come il Premio Compasso d'oro, il più antico e prestigioso premio mondiale di design.[140] La Fiera di Milano, il maggiore polo espositivo europeo, ospita annualmente numerose esposizioni di design di livello internazionale.[141]
Negli anni del miracolo economico italiano nasce e si sviluppa la moda italiana. Agli abiti di alta moda le sartorie affiancano il prêt-à-porter, proponendosi sui mercati internazionali e portando, in collaborazione con l'industria, all'affermazione del made in Italy.[142] Numerosi stilisti, come Valentino, Armani e Versace portano l'Italia ai vertici mondiali per i suoi prodotti[143] mentre Milano e Roma sono annoverate tra le capitali della moda.[144]
Settore terziario [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Settore terziario. |
In Italia il terziario rappresenta il settore più importante dell'economia, sia per numero di occupati (nel 2009 pari al 67% del totale)[145] che per valore aggiunto (il 73,1%).[146]
Turismo, commercio e servizi sono tra le attività chiave per il sistema-paese: secondo l'ufficio studi Confcommercio nel 2009, nel commercio, si contano 1.574.000 imprese pari al 26% delle imprese italiane e oltre 3.457.000 lavoratori. Nei trasporti, comunicazioni, turismo e consumi fuori casa, si contano oltre 603.000 imprese pari al 10% del totale, con un totale di 3.400.000 lavoratori. Servizi alle imprese: 696.000 imprese pari al 11,4% del totale presentano 2.800.000 di lavoratori.[147] I servizi alle imprese sono maggiormente sviluppati e diffusi nelle grandi città e nelle regioni economicamente più avanzate.
Sul finire degli anni ottanta e nel decennio successivo vari fattori, come deregulation, disintermediazione e nuove tecnologie hanno spinto, in linea con l'andamento internazionale, i settori bancario e assicurativo a processi di concentrazione e a forme d'integrazione[148] normati dalla L. 287/90[149] contro gli abusi da posizione dominante. Questi gruppi bancari ricoprono, attraverso la partecipazione azionaria in importanti industrie o società di servizi o tramite la presenza nei patti parasociali aziendali, un ruolo primario nel sistema economico italiano.[150]
Divario Nord-Sud [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Questione meridionale. |
All'indomani dell'Unità d'Italia, il processo d'industrializzazione e di sviluppo economico si concentra al nord, lasciando le aree meridionali in uno stato di arretratezza economica, politica e sociale e portando alla nascita della questione meridionale.[151] Gli squilibri, mai venuti meno, tra le diverse aree del paese, ridottisi tra gli anni sessanta ed ottanta anche attraverso la realizzazione di opere pubbliche, l'attuazione delle riforme agraria e scolastica,[152] l'espansione dell'industrializzazione e le migliorate condizioni di vita della popolazione,[151] sono invece tornati ad ampliarsi dalla fine degli anni novanta; il PIL del Sud è inferiore al 60% di quello del Centro-Nord e la disoccupazione è il triplo.[152]
Tra le ragioni dell'arretratezza economica del Sud, le maggiori difficoltà nel gestire le imprese e creare posti di lavoro, la mancanza di infrastrutture, l'inadeguata amministrazione dei territori e, in alcune regioni, la presenza di criminalità organizzata. Uno studio del Censis stima al 2,5% la perdita annuale di ricchezza nel Mezzogiorno, nel periodo 1981-2003, dovuta alla presenza pervasiva delle organizzazioni criminali, e valuta che senza di essa il PIL pro-capite del Mezzogiorno avrebbe raggiunto quello del Nord.[153]
Trasporti [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Trasporti in Italia. |
La rete infrastrutturale italiana è costituita da 183.705 km di strade (suddivise in statali, regionali, provinciali e comunali), 6.629 km di autostrade, 16.643 km diferrovie in esercizio[154] (divisi tra rete estera, rete fondamentale, rete complementare e rete di nodo), 352 porti[155] e 96 aeroporti.[156]
Il trasporto pubblico urbano si serve di tram, filobus, autobus, funicolari, taxi e, nelle maggiori città, di metropolitane. Alcune località, inoltre, data la loro conformazione geografica, si servono anche del trasporto navale.
L'Italia tuttavia non eccelle nel campo dei trasporti, creando dei limiti allo sviluppo e alla competitività, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. Vari studi comparativi attestano che il paese sconta un ritardo rispetto a molti paesi europei per dotazione infrastrutturale e trasporti.[157] Le motivazioni si riconducono agli iter particolarmente complessi con cui vengono approvati i progetti, alla criminalità organizzata molto attiva nel settore delle costruzioni e alla corruzione della politica locale.
Turismo [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Turismo in Italia. |
Un settore di primaria importanza per l'economia italiana, che secondo il Rapporto Eurispes 2011 occupa poco meno di 2.500.000 di addetti e la cui incidenza sul PIL è del 9,5%,[158] continua ad essere il turismo, nonostante il Paese abbia perso da molti anni il primato di visitatori stranieri all'anno (nel 2007 erano 43.700.000).[159] L'Italia, la cui quota mondiale di turismo si attesta al 4,1%,[158] è al quinto posto nel mondo dopo Cina (54.700.000 turisti stranieri annui), Stati Uniti (56.000.000), Spagna (59.200.000) e Francia (81.900.000).[159]
L'Italia è al quarto posto per entrate derivanti dal turismo internazionale, con 42,7 miliardi di dollari nel 2007, contro i 54,2 della Francia, i 57,8 della Spagna ed i 96,7 miliardi di dollari degli Stati Uniti.[159]
Ambiente [modifica]
L'articolo 9 della costituzione italiana fissa i principi atti a salvaguardare il paesaggio e i beni storico-artistici della nostra civiltà.[160] Nonostante questo, l'articolo è rimasto disatteso fino alla fine degli anni settanta,[161] quando, anche in Italia, cominciò ad diffondersi una prima coscienza ambientale. A fronte di questo, con la legge 8 luglio 1986 n. 349, è stato istituito il Ministero dell'Ambiente con il compito di coordinare il risanamento delle aree colpite dal degrado e di tutelare quelle rimaste ancora intatte.
Aree protette [modifica]
L'elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) italiane è quello relativo al 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010;[162] si tratta di 871 aree naturali protette corrispondenti a circa l'11% del territorio italiano.[163] La Legge quadro sulle aree protette, n. 394 del 6 dicembre 1991, le suddivide in:
- Parchi nazionali italiani: sono 24,[162] coprono complessivamente una superficie di oltre 15.000 km² e corrispondono a circa il 5% del territorio nazionale.[164] I più antichi sono il Parco nazionale del Gran Paradiso(istituito nel 1922), il Parco nazionale d'Abruzzo (1923), il Parco nazionale dello Stelvio (1935) e il Parco nazionale del Circeo (1935). La loro sorveglianza è affidata al Corpo Forestale dello Stato;
- Parchi regionali italiani: l'EUAP ne contempla 134,[162] per una superficie di circa 13.000 km²;
- Riserve naturali statali (147) e regionali italiane (365);[162]
- Aree marine protette italiane: sono 27 e coprono una superficie a mare di oltre 222.400 ettari.[162] La più importante è il Santuario dei cetacei, costituito in cooperazione con la Francia e il Principato di Monaco;
- Altre aree protette, nazionali e regionali: sono zone protette che non rientrano nelle precedenti classificazioni; in Italia sono oltre 170.[162]
Ad esse vanno aggiunte le zone umide italiane, 52 aree per un totale di 60.223 ettari, considerate di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar.[165]
Biodiversità e minacce [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Biodiversità in Italia, Flora italiana e Fauna italiana. |
L'Italia è ricchissima di biodiversità ed è il paese europeo con più specie di piante superiori,[166][167] molte delle quali endemiche. Questo è dovuto a una molteplicità di fattori quali l'eterogeneità ambientale, la complessa struttura dell'orografia italiana, le vicissitudini biogeografiche e la storia geologica. L'Italia, assieme alla penisola iberica ed al sud dei Balcani, è stata inoltre un rifugio per molte specie animali e vegetali estintesi nelle zone centrali e settentrionali del continente europeo durante le glaciazioni pleistoceniche. L'ampia estensione latitudinale della penisola, di circa 10°, la pone a cavallo tra le zone climatiche temperate, centroeuropea (Cfa o Cfb secondo Köppen) e calda mediterranea (Csa secondo Köppen) e quindi almeno su due zone di vegetazione molto diverse.[166][168]
Le aree più ricche di endemismo sono, oltre alle isole (soprattutto la Sardegna), gli alti massicci montuosi isolati tra aree più basse, considerabili come "isole biogeografiche": alcuni esempi sono le Alpi Apuane per le piante e le Prealpi orientali per gli insetti cavernicoli. La fauna d'acqua dolce è spesso differenziata tra i fiumi del nord Italia (bacino del Po) e quelli del centro.[167]
La vegetazione naturale potenziale del territorio italiano è il bosco su tutto il territorio tranne che sulle vette più elevate del piano nivale e nelle zone più aride delle isole circumsiciliane, oltre che nelle aree più prossime al mare. I boschi italiani sono fortemente sfruttati per la selvicoltura che prende la forma di ceduazione per i boschi di querce (che principalmente producono legna da ardere) e di castagno (per la produzione di pali) mentre quelli difaggio e di conifere sono perlopiù trattati a fustaia.[169][167]
I boschi mediterranei di leccio sono quasi sempre degradati dalla ceduazione, dagli incendi e dal pascolo ovicaprino; gli stadi di degradazione sono noti come macchia mediterranea quando si ha un denso ed impenetrabile cespuglieto alto qualche metro e di gariga se il terreno è coperto di vegetazione bassa che lascia scoperto il terreno, spesso ricco di affioramenti rocciosi. Gli stadi di macchia e gariga comunque portano un contributo positivo alla biodiversità italiana in quanto ricche di specie rare e da proteggere, tra cui numerose, splendide, orchidee.[166][169][167] Non è da trascurare l'uso ricreativo che hanno le foreste (soprattutto pinete di pino domestico) prossime ai centri urbani.[169]
La fauna italiana è molto ricca di endemismi, soprattutto negli invertebrati, nei pesci d'acqua dolce,[170][171] negli anfibi e nei rettili. Gli uccelli ed imammiferi, animali più mobili, sono caratterizzati da un minor tasso di endemismo.[167]
L'elevata densità di popolazione, l'industrializzazione diffusa, l'estesa urbanizzazione delle zone costiere e planiziari, l'inquinamento delle acque, l'introduzione di specie aliene e l'agricoltura intensiva fanno sì che la difesa della biodiversità e degli ambienti naturali siano questioni particolarmente rilevanti.[167]
Arte [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Cultura italiana e Arte italiana. |
Nel corso dei secoli l'Italia, secondo tutti gli storici, ha portato un contributo di primo piano alla cultura mondiale. In particolare nei due periodi in cui il territorio italiano fu il centro della civiltà del tempo, ovvero durante l'Impero romano ed il Rinascimento, il ruolo che ebbe nella storia della conoscenza umana fu di grande rilevanza. Dai templi greci ai borghi medievali, dalle terme romane alle ville settecentesche, l'Italia possiede molteplici monumenti nazionali, dichiarati tali da una legge apposita che ne riconosce l'importanza culturale e artistica per la comunità.[172] Sebbene vari istituti si occupino della catalogazione dei beni artistici italiani, non è possibile formulare una stima affidabile del patrimonio artistico nazionale, che peraltro ha subito e subisce una consistente opera di dispersione.[173]
Architettura [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Architettura italiana. |
Durante l'Impero romano l'architettura sviluppa caratteri omogenei[174] e la sua influenza si protrarrà nelle chiese paleocristiane, costruite sul modello delle basiliche civili romane; pregevoli esempi, con influenze bizantine, nelle basiliche di San Vitale e Sant'Apollinare Nuovo in Ravenna.
Nel VII secolo nascono i complessi abbaziali unitamente alle espressioni dell'architettura longobarda, con significative testimonianze nel tempietto di Cividale del Friuli e nella chiesa di Santa Sofia a Benevento. Della renovatio carolingia e il recupero della classicità attuati da Carlo Magno nel IX secolo permangono importanti complessi architettonici principalmente a Roma (basilica di Santa Prassede), Bardolino, Spoleto e Milano.
Il X e l'XI secolo vedono la fioritura delle cattedrali romaniche, come la basilica di San Marco e il duomo di Pisa, mentre nel secolo successivo si diffonde nell'Italia meridionale l'architettura arabo-normanna che ha nel palazzo dei Normanni a Palermo e nel duomo di Monreale alcuni fra gli esempi più caratterizzanti.[4] Contemporaneamente nell'architettura civile fanno la loro comparsa numerose torri gentilizie; celebri quelle di San Gimignano e di Bologna.
L'architettura gotica, introdotta dai cistercensi, spazia dall'originale protogotico della basilica di San Francesco ad Assisi alle chiese di Firenze, Siena, Orvieto, Napoli, Bologna, Venezia e Milano. Fra i castelli disseminati nella penisola spicca il celebreCastel del Monte.[174]
Il primo Rinascimento trova testimonianza a Firenze nella cupola di Santa Maria del Fiore e nello spedale degli Innocenti[175]costruiti dal Brunelleschi e nell'attività di Leon Battista Alberti, mentre il pieno Rinascimento, essenzialmente romano, vedeBramante, Raffaello e Michelangelo attivi nella ricostruzione della basilica di San Pietro. Per le realizzazioni urbanistiche rinascimentali mirabile esempio è l'Addizione Erculea a Ferrara. Il passaggio dal Rinascimento al Manierismo si evidenzia nelle figure di Baldassarre Peruzzi, Giulio Romano e Andrea Palladio (che influenzerà l'architettura europea con l'avvento del neopalladianesimo).[176]
Lo stile barocco, preannunciato da Jacopo Barozzi da Vignola,[177] si sviluppa a Roma, dove si concentrano le principali realizzazioni, influenzando tutto il mondo cattolico. Alle prime opere di Carlo Maderno e Martino Longhi il Giovane seguono i capolavori del Bernini, del Borromini e di Pietro da Cortona.
Alla prima metà del Settecento risale il più significativo esempio tardo barocco e rococò: la palazzina di caccia di Stupinigi, progettata da Filippo Juvara. Invece, nel Regno di Napoli, con Luigi Vanvitelli, viene avviata, dal 1752, la costruzione della reggia di Caserta. Dopo la seconda metà del secolo l'architettura neoclassica produce, anche nella sua variante neogreca, diverse opere di valore come la grande basilica di San Francesco a Napoli.[178] Con l'unità d'Italia prevale lo stile neorinascimentale o, più in generale, l'eclettismo.
L'Art Nouveau ha in Giuseppe Sommaruga, Ernesto Basile e Raimondo D'Aronco i principali esponenti, mentre nel 1914 Antonio Sant'Elia pubblica il Manifesto dell'Architettura futurista e le sue tavole della "Città Nuova", proponendo nuovi modelli architettonici che esaltano la funzionalità ed una nuova estetica.
Il razionalismo italiano si manifesta inizialmente con l'attività del Gruppo 7 e MIAR, ove si distingue Giuseppe Terragni, che fra le altre opere realizzerà la Casa del Fascio di Como. Negli anni trenta prende forma ed ha maggiore impulso la tendenza, favorita dal regime, al cosiddetto Neoclassicismo semplificato di cui Marcello Piacentini sarà l'esponente più rappresentativo.[179] Le tendenze razionaliste trovano diversi sviluppi e reazioni nel dopoguerra diversificandosi sempre più; nel tentativo di umanizzare l'International Style, si sviluppa il neorealismo, al quale subentra il neoliberty e, in seguito, il brutalismo.[180]
Il postmoderno, anticipato da Paolo Portoghesi, trova la sua consacrazione nelle opere di Aldo Rossi.
Tra i principali architetti attivi in Italia tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo si ricordano Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Gae Aulenti, lo svizzero Mario Botta e l'irachena Zaha Hadid.
Pittura e scultura [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Categoria:Pittori italiani e Categoria:Scultori italiani. |
Le prime rilevanti produzioni artistiche in Italia risalgono al Neolitico.[181] Nell'evo antico, etruschi e romani costituiscono grandi poli artistici in grado di rivaleggiare con l'arte greca. Con il tardo impero e le invasioni barbariche si avvia quel processo di decentramento che porta a far fiorire più capitali e più centri artistici come Milano,Ravenna e Pavia. Eccezionale e irripetibile è la fioritura di Palermo sotto gli arabi. Dopo l'anno Mille si ha una ripresa della produzione artistica, che culmina nei grandicantieri architettonici romanici, in cui viene riavviata anche la scultura monumentale, come con Wiligelmo e Benedetto Antelami.
La pittura invece subisce sorti alterne, restando fermamente ancorata ai modelli bizantini fino al XIII secolo. I mercanti delle Repubbliche marinare, soprattutto Pisa eVenezia, portando in patria modelli e spunti da tutto il Mediterraneo, danno impulso alle scuole locali, in cui non mancano di manifestarsi graduali progressi. In ToscanaNicola Pisano, Cimabue e Giotto pongono infatti le basi per una vera e propria rivoluzione figurativa, dove la rappresentazione veritiera dello spazio, della figura umana e dei suoi affetti è alla base di futuri, straordinari sviluppi.[182] L'arte gotica fiorisce con risultati di estrema eleganza in centri come Siena, Milano, Napoli.
Il Rinascimento è un fenomeno culturale di ampia portata, che affonda le radici nell'Umanesimo letterario trecentesco e nel rinnovato interesse per l'arte romana. Agli albori del Quattrocento, a Firenze, Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio stimolano uno sviluppo delle arti all'insegna di un rinnovato rigore, della rinuncia all'"ornato" superfluo e della costruzione geometrica dello spazio, la prospettiva.[183] La loro lezione viene ripresa da altri artisti, che nei loro viaggi diffondono il nuovo stile contaminandolo con le scuole locali e dando origine al periodo straordinario delle corti, in cui centri come Urbino, Ferrara, Mantova, Padova, Rimini, Napoli e l'Umbria, oltre a Firenze, forniscono nuove idee all'insegna di un panorama estremamente ricco e variegato.
Il Cinquecento si apre con figure universali come Leonardo, Raffaello e soprattutto Michelangelo, facendo dell'Italia il modello di riferimento per tutta l'arte europea.[184] La straordinaria stagione della Roma papalina fornisce un modello artistico dominante, al quale solo Venezia, con Giorgione e Tiziano, è in grado di fornire un'alternativa altrettanto valida.[185] Eventi tragici come ilSacco del 1527 portano alla dispersione degli artisti, garantendo però una nuova fioritura periferica.
Quando già le bizzarrie del manierismo, estremo sviluppo del Rinascimento romano e fiorentino, fanno presa in tutta Europa, la storiografia artistica vede la sua nascita con l'opera di Giorgio Vasari, il primo, grande, consapevole documentatore dei fatti artistici fin dai tempi della Grecia classica.
Il Seicento si apre con l'invenzione di un nuovo stile, il barocco, a Roma, che domina la scena artistica europea per un secolo e oltre. Artisti come Caravaggio, Bernini e Borromini sono i mattatori di un rinnovamento di grande impatto, che si affranca dai canoni dell'arte classica.[186]
Dopo essere diventata la meta di artisti di tutto il mondo, col Grand Tour, aver espresso la grande scuola dei vedutistiveneziani (Canaletto su tutti)[187] e figure del calibro di Giambattista Tiepolo, nonché aver ricoperto un ruolo importante durante il periodo neoclassico con Antonio Canova,[188] l'Italia dell'arte perde peso culturale al cospetto degli altri paesi europei. Si deve aspettare la fine del XIX secolo per ritrovare esperienze figurative di rilevanza europea con il movimento deimacchiaioli[189] e quello dei divisionisti.[190]
Durante il XX secolo l'Italia partecipa a pieno titolo alle rapide vicissitudini dell'arte moderna, con il futurismo (la prima delle avanguardie storiche), lametafisica, l'arte povera e la transavanguardia, fino agli artisti contemporanei, alcuni vere e proprie celebrities rinomate anche all'estero.[191]
Letteratura [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia della letteratura italiana. |
La nascita della letteratura italiana si fa canonicamente risalire alla prima metà del XIII secolo con la diffusione, all'interno di circuiti privati, di manoscritti di carattere religioso, laico e giocoso, ad uso della comunità religiosa e laica, ma sempre ad un alto livello della scala sociale (per esempio i notai). Ciò che permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua.[192] Infatti, prima del Duecento la lingua utilizzata per scrivere i documenti era il latino.
Essa nasce in ritardo rispetto ad altre letterature europee perché molto ancorata alla tradizione del latino. Nel XIII secolo si hanno le prime esperienze letterarie, la poesia religiosa in Umbria (il Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi e le Laude di Jacopone da Todi), la scuola siciliana (nata a Palermo alla corte di Federico II) e, alcuni decenni più tardi, la lirica toscana. A cavallo tra XIII e XIV secolo la letteratura italiana possedeva già tre grandi opere letterarie: la Divina Commedia di Dante Alighieri, il Canzoniere di Francesco Petrarca e il Decameron di Giovanni Boccaccio. In questo periodo, inoltre, emergono i poeti Guittone d'Arezzo, Guido Guinizzelli e Guido Cavalcanti, in cui è assente la componente religiosa usata dai suoi predecessori.
Nel XV secolo si distinguono invece personaggi poliedrici come Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci, Lorenzo de' Medici, letterato e mecenate, che promuove la nuova letteratura in volgare, Angelo Poliziano, che traduce dal greco al latino l'Iliade, e Matteo Maria Boiardo, che compone l'Orlando Innamorato. Nel XVI secolo Ludovico Ariosto, compone il poema Orlando Furioso, Niccolò Machiavelli scrive Il Principe, Baldassarre Castiglione scrive Il Cortegiano e Torquato Tasso è autore della Gerusalemme liberata. Nel XVII secolo emergono le figure di Giovan Battista Marino, rappresentante dellapoesia barocca e di Alessandro Tassoni, ideatore del poema eroicomico.
A cavallo tra XVIII e XIX secolo spiccano il poeta tragico Vittorio Alfieri, Silvio Pellico, autore de Le mie prigioni, Vincenzo Monti, che traduce l'Iliade in lingua italiana, Ugo Foscolo, tra i principali esponenti del neoclassicismo, patriota e sostenitore di Napoleone, Alessandro Manzoni, autore dei Promessi Sposi (una delle maggiori opere della letteratura italiana) e Giacomo Leopardi, uno dei grandi poeti italiani del XIX secolo. Da citare anche la figura diFrancesco de Sanctis, critico e storico della letteratura italiana nell'Ottocento. Nel XX secolo si distinguono Giosuè Carducci (premio Nobel per la letteratura nel 1906), Giovanni Verga, esponente del verismo, Grazia Deledda, Nobel nel 1926, Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio, esponenti del decadentismo italiano e Luigi Pirandello, Nobel nel 1934. Altri autori importanti del periodo sono stati Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Nobel nel 1959, Italo Svevo, Italo Calvino ed Eugenio Montale, Nobel nel 1975 e Dario Fo nel 1997.
Teatro [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Teatro in Italia. |
Il teatro latino, presente sin dai tempi dell'antica Roma, che in alcune farse ripropone il teatro greco rappresentato nella Magna Grecia, vede all'apice della sua espressione Livio Andronico, Plauto,Terenzio (per la commedia) e Seneca (per la tragedia). Dopo un periodo di decadimento generale delle arti successivo alla caduta dell'impero romano, nel Medioevo il teatro riprende nuovo vigore grazie alle sacre rappresentazioni e all'opera buffonesca e satirica dei giullari.
In età moderna emerge la figura di Carlo Goldoni, che supera la tradizione della commedia dell'arte, sviluppatasi tra XVI e XVIII secolo, basata sull'improvvisazione degli attori e sui canovacci, e introduce una nuova forma di teatro, in cui le maschere vengono progressivamente eliminate e si passa dall'improvvisazione ad una recitazione che segue un copione preciso;[193] bisogna inoltre ricordare il melodramma del Metastasio e l'Opera dei Pupi, un teatro delle marionette diffusosi nell'Italia meridionale tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo e inserito dall'UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità.[4]
Durante il XX secolo spicca la figura di Luigi Pirandello la cui apparizione costituisce uno degli avvenimenti chiave del teatro europeo contemporaneo.[194] Tra gli altri esponenti del periodo vanno annoverati Eduardo Scarpetta, Eduardo De Filippo, Gilberto Govi e Dario Fo.
Musica [modifica]
Per approfondire, vedi le voci Opera italiana e Canzone napoletana. |
La musica italiana comincia a svilupparsi nel Trecento con la diffusione dell'ars nova, che introduce la polifonia nella musica profana. In questo periodo, città come Mantova, Firenze, Ferrara, Venezia, Milano e Roma diventano centri di primo piano nel panorama musicale europeo,[195] mentre nel Quattrocento si ricordano i canti carnascialeschi nati a Firenze nell'epoca di Lorenzo il Magnifico.
Nel Cinquecento si ricordano Costanzo Festa, primo polifonista di fama internazionale,[195] Gioseffo Zarlino, che dà un notevole contributo alla teoria delcontrappunto, Pierluigi da Palestrina, Luca Marenzio, Carlo Gesualdo, uno dei principali innovatori del linguaggio musicale[195] e Claudio Monteverdi, grazie al quale nasce e si afferma l'opera lirica e in particolare il melodramma.[195][196]
Nel Seicento l'Italia è sede delle prime grandi scuole di musica strumentale, che influenzeranno i musicisti di tutta Europa soprattutto attraverso le opere degli autori del periodo barocco Giovanni Gabrieli, Girolamo Frescobaldi, Arcangelo Corelli, che dà un notevole contributo allo sviluppo dell'arte violinistica e del concerto grosso,[197] Antonio Vivaldi, che accentua il virtuosismo individualistico e con il quale il concerto assume una sua struttura definitiva,[197]Domenico e Alessandro Scarlatti, che rinnovano le composizioni per clavicembalo[197] e Giovanni Battista Pergolesi.
Nel Settecento, Luigi Boccherini, Luigi Cherubini e Antonio Salieri, compositore ufficiale della corte asburgica, sono i maggiori rappresentanti della musica strumentale e operistica italiana mentre Napoli diviene, grazie ai suoi conservatori, un importante centro di formazione e aggiornamento e un indiscusso riferimento nel mondo musicale e teatrale europeo, ove insegnano Alessandro Scarlatti, Tommaso Traetta, Niccolò Jommelli e Nicola Porpora, alla cui scuola si formano numerosi castrati, tra cui Carlo Broschi, in arte Farinelli, il più celebre sopranista del Settecento[198]. In tale contesto si sviluppa l'opera buffa, genere operistico della musica intesa come divertimento, rappresentato da compositori come Baldassare Galuppi, Niccolò Piccinni, Pietro Alessandro Guglielmi e Domenico Cimarosa e da opere come La serva padrona, La Cecchina e Il matrimonio segreto.
Del periodo romantico si ricordano opere liriche come il Guglielmo Tell e Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, I puritani di Vincenzo Bellini, l'Aida, il Nabucco, La traviata e il Rigoletto di Giuseppe Verdi; sono invece ispirate al verismo la Turandot, Madama Butterfly, la Tosca e La bohème di Giacomo Puccini, I pagliacci di Ruggero Leoncavallo e la Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni.
Vanno ricordati anche strumentisti come Niccolò Paganini, uno dei maggiori violinisti del XIX secolo,[199] Arturo Benedetti Michelangeli, raffinato interprete di pianoforte del XX secolo, Maurizio Pollini,Salvatore Accardo e Uto Ughi, violinisti di fama internazionale ed infine il violoncellista Mario Brunello. Fra i direttori d'orchestra spiccano Arturo Toscanini, Ferruccio Busoni, Riccardo Muti, Claudio Abbado. Sono italiani molti interpreti della lirica del XIX e del XX secolo: i tenori Luciano Pavarotti ed Enrico Caruso, i soprani Renata Tebaldi e Katia Ricciarelli, il mezzosoprano Cecilia Bartoli, i bassi-baritoni Ruggero Raimondi e Sesto Bruscantini e i contralti Marietta Alboni, Clorinda Corradi e Rosmunda Pisaroni.
Il repertorio che va dagli inizi dell'Ottocento all'immediato secondo dopoguerra, la cui epoca d'oro cade a cavallo tra XIX e XX secolo,[200] costituisce la canzone classica napoletana, nata tradizionalmente nel 1839 con Te voglio bene assaje[201] e che annovera brani celebri come 'O sole mio, 'O surdato 'nnammurato e Torna a Surriento.
Nel XX e nel XXI secolo, in seguito al risveglio musicale in atto nei vari paesi europei, alcuni compositori italiani cercano di proporre un nuovo linguaggio musicale come Ildebrando Pizzetti, Alfredo Casella, Ottorino Respighi, Gian Francesco Malipiero e Goffredo Petrassi durante le due guerre mondiali; Bruno Maderna, Franco Donatoni, Luciano Berio, Luigi Nono, Aldo Clementi dal dopoguerra sino ai nostri giorni.
La musica leggera italiana degli ultimi decenni può contare su rassegne canore di rilevanza internazionale come il Festival di Sanremo e lo Zecchino d'Oro. A partire dal dopoguerra, si sono distinti molti gruppi musicali, cantanti e cantautori tra cui Renato Carosone, Domenico Modugno, Lucio Battisti, Fabrizio de Andrè, Mina, Adriano Celentano, Gianni Morandi, la Premiata Forneria Marconi, Eros Ramazzotti, Renato Zero, Laura Pausini e Andrea Bocelli.
Cinema [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Cinema italiano. |
Agli inizi del Novecento, pochi anni dopo l'avvento del cinématographe, il cinema italiano si afferma nel genere muto con pellicole come La presa di Roma, Gli ultimi giorni di Pompei e Cabiria; nello stesso genere Rodolfo Valentino diviene celebre in America.[202]
Gli anni trenta vedono la nascita del festival del cinema di Venezia e, promossa dal regime, di Cinecittà, imponente struttura all'avanguardia in Europa che favorisce lo sviluppo del cinema italiano[203] che propone, accanto ai film di propaganda, le pellicole stucchevoli e piccolo borghesi del cinema dei telefoni bianchi. Nel dopoguerra i registi neorealisti come Vittorio De Sica, Roberto Rossellini e Luchino Visconti ottengono importanti riconoscimenti in patria e all'estero. Alla generazione successiva, quella del cinema d'autore, appartengono Federico Fellini e Michelangelo Antonioni, ai quali si affianca la figura unica e anticonformista di Pier Paolo Pasolini.
Nella seconda metà degli anni cinquanta si sviluppa la commedia all'italiana, con caratteri di satira di costume, con registi come Pietro Germi, Mario Monicelli, Ettore Scola, Luigi Comencini e Dino Risi; a tale filone appartengono attori affermati come Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Anna Magnani,Claudia Cardinale, Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Alberto Sordi.
Agli anni sessanta e settanta appartengono il giallo all'italiana, in cui emergono i film di Lucio Fulci e Dario Argento, il cinema politico, con registi comeElio Petri e Francesco Rosi e interpreti come Gian Maria Volontè, protagonista anche dello "spaghetti-western", genere in cui spicca il regista Sergio Leone.[204] A seguire, con l'avvento della televisione commerciale, inizia una crisi del settore che si protrarrà anche negli anni novanta e che nemmeno i 9 premi Oscar vinti da L'ultimo imperatore di Bernardo Bertolucci (1988) o quelli assegnati a Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (1990), aMediterraneo di Gabriele Salvatores (1992) e a La vita è bella di Roberto Benigni (1999) riusciranno a risollevare. Da ricordare anche le figure di Franco Zeffirelli, Ermanno Olmi, Carlo Verdone, Nanni Moretti e Massimo Troisi.
Negli anni duemila ad incassare maggiormente al botteghino sono i cosiddetti film di Natale o cine-panettoni,[205] caratterizzati da comicità grossolana, spesso ambientati in luoghi esotici.
Scienza [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Categoria:Scienziati italiani. |
Tra gli scienziati si distinguono Galileo Galilei, il fondatore della scienza moderna[206] e Leonardo da Vinci, uno dei geni dell'umanità.[207] Pittore, scultore, architetto,ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore,[208] rappresenta, nel Rinascimento italiano, lo spirito universalista che lo porta alle maggiori forme di espressione nei diversi campi dell'arte e della conoscenza.[207]
Scienze matematiche, fisiche e naturali [modifica]
Matematica [modifica]
Nel corso del Medioevo e del Rinascimento Leonardo Fibonacci introduce i numeri arabi, Niccolò Tartaglia risolve l'equazione cubica e Girolamo Cardano e Paolo Ruffini contribuiscono allo sviluppo dell'algebra. A partire dal XVIII secolo, diversi matematici italiani contribuiscono alla nuova disciplina dell'analisi matematica, tra questi Giuseppe Luigi Lagrange, fondatore della meccanica analitica, Jacopo Riccati, Ulisse Dini, Vito Volterra, Guido Fubini, Renato Caccioppoli, Ennio De Giorgi edEnrico Bombieri; a Bruno de Finetti è dovuta la riformulazione dei fondamenti della probabilità e statistica. Nei secoli XIX e XX, si sviluppano la scuola italiana di geometria algebrica e quella di geometria differenziale (i lavori di Luigi Bianchi, Tullio Levi-Civita e Gregorio Ricci-Curbastro forniscono ad Albert Einstein gli strumenti matematici per la formulazione della relatività generale). Gli assiomi di Peano costituiscono tuttora uno dei capitoli fondamentali della logica e dei fondamenti della matematica.
Fisica [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia della fisica in Italia. |
Nel campo della fisica, oltre al già citato Galileo, sostenitore del sistema eliocentrico e della rivoluzione copernicana,[206] che introduce il metodo scientifico e la relatività galileiana, spicca Alessandro Volta per le scoperte relative all'elettricità. Nel Novecento risaltano le figure di Guglielmo Marconi, inventore della radio, Enrico Fermi (e i ragazzi di via Panisperna) per i contributi alla fisica nucleare, Emilio Segrè, scopritore dell'antiprotone, Carlo Rubbia nell'ambito della fisica subnucleare e Riccardo Giacconi per la scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X, tutti vincitori del premio Nobel per la fisica. Nel campo della fisica delle particelle lo studioso Nicola Cabibbo contribuisce alla teoria sulle interazioni deboli.
Chimica [modifica]
Contributi importanti sono dati da scienziati come Stanislao Cannizzaro inventore della reazione di Cannizzaro, nell'ambito della chimica organica,Ascanio Sobrero, inventore della nitroglicerina, Giacomo Fauser e Luigi Casale, ideatori di un processo di sintesi dell'ammoniaca diffusosi in tutto il mondo. Nell'ambito della chimica industriale si distingue Giulio Natta, premio Nobel per la chimica per i suoi studi sui polimeri.[209]
Medicina [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia della medicina in Italia. |
La tradizione medica italiana ha origini medievali, con la Scuola medica salernitana, la prima e più importante istituzione medica del Medioevo.[210]Continua attraverso i secoli grazie alle scoperte effettuate da medici come Gabriele Falloppio, che descrive la struttura delle tube di Falloppio, Giovanni Maria Lancisi, il primo medico ad ipotizzare la trasmissione della malaria tramite le zanzare e Lazzaro Spallanzani, che confuta la teoria dellagenerazione spontanea; nel XX secolo si sono distinti medici come Camillo Golgi, Daniel Bovet, Salvador Luria, Renato Dulbecco, Rita Levi-Montalcini e Mario Capecchi, tutti insigniti del premio Nobel per la medicina.
Scienze umane [modifica]
Economia [modifica]
In ambito economico nel Settecento e nell'Ottocento vanno ricordate le figure di Pietro Verri, fondatore de Il Caffè, di Gian Rinaldo Carli, di Quintino Sella, ministro delle finanze di tre governi e presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei e di Vilfredo Pareto. Nel Novecento spiccano Francesco Saverio Nitti, che elabora diverse proposte per risolvere la questione meridionale, Luigi Einaudi, intellettuale ed economista di fama nonché Presidente della Repubblica, Piero Sraffa, che in Produzione di merci a mezzo di merci critica il marginalismo, Franco Modigliani, vincitore del premio Nobel per l'economia nel 1985, Paolo Sylos Labini e Tommaso Padoa-Schioppa, ministro delle finanze e dirigente del Fondo Monetario Internazionale.
Geografia [modifica]
L'interesse alle esplorazioni geografiche, che nel Duecento aveva portato Marco Polo fino in Cina seguendo la Via della seta, raggiunge il culmine nel XV e XVI secolo: in tale periodo si collocano i viaggi di Cristoforo Colombo, a cui si deve la scoperta dell'America, di Giovanni Caboto, che scopre il Canada arrivando in Nuova Scozia, di Amerigo Vespucci, che esplora il Nuovo Mondo che, in suo onore, verrà chiamato America e di Giovanni da Verrazzano, che esplora le coste atlantiche nordamericane. Nel XX secolo Umberto Nobile, a bordo del dirigibile Norge, è il primo a trasvolare il Polo nord.
Filosofia e storiografia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Storia della filosofia occidentale. |
Nel campo della filosofia si distinguono in epoca tardo romana e medievale Severino Boezio, le cui opere influenzano la filosofia cristiana del Medioevo, perciò considerato da alcuni fondatore dellaScolastica,[211] Tommaso d'Aquino, filosofo scolastico tra i più noti e Bonaventura da Bagnoregio. Tra i filosofi moderni vanno citati Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, esponenti del neoplatonismo,Bernardino Telesio, precursore dell'empirismo moderno,[212] Giordano Bruno, che anticipa per via filosofica le scoperte dell'astronomia e Tommaso Campanella. Durante il XVIII e il XIX secolo spiccanoGiambattista Vico, teorico dei "corsi e ricorsi storici" in opposizione alla filosofia cartesiana, l'illuminista Cesare Beccaria, Antonio Rosmini, critico verso l'illuminismo e il sensismo e Vincenzo Gioberti. Tra i filosofi contemporanei vanno ricordati lo storicista Benedetto Croce, ideologo del liberalismo e, come Giovanni Gentile, importante esponente del neoidealismo e Antonio Gramsci, di tradizionemarxista.
Tra gli storici figurano Landolfo Sagace, che integra la Historia romana di Paolo Diacono con la sua Historia Miscella, Lorenzo Valla, filologo, iniziatore del revisionismo storiografico, Francesco Guicciardini, noto per aver scritto la Storia d'Italia, Ludovico Antonio Muratori, considerato il padre della storiografia italiana e personaggio di primo piano del settecento italiano, Scipione Maffei, punto di riferimento per intellettuali italiani e governanti riformatori durante il Settecento, Gaetano De Sanctis, direttore della Rivista di Filologia e di Istruzione Classica e presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana dal 1947 al 1954, Gioacchino Volpe, Federico Chabod, direttore della Rivista storica italiana, e Renzo De Felice, studioso del fascismo.
Altre scienze [modifica]
Nell'ambito delle scienze politiche vanno citati Niccolò Machiavelli, uno dei padri della scienza politica moderna, Gaetano Mosca, sostenitore dell'elitismo, Augusto Del Noce, politologo di ispirazione cattolica e Norberto Bobbio, influente personalità culturale dell'Italia del ventesimo secolo.
Nel campo antropologico Giustiniano Nicolucci, fondatore della scuola italiana di antropologia e autore di Delle Razze Umane, il primo trattato italiano di antropologia e paletnologia, Paolo Mantegazza, uno dei primi divulgatori in Italia delle teorie darwiniane, Cesare Lombroso, pioniere degli studi sulla criminalità e Ernesto de Martino.
Fra gli psicologi vanno ricordati Roberto Ardigò, promotore di una concezione scientifica della psicologia, Sante De Sanctis, fondatore della neuropsichiatria infantile in Italia, Giulio Cesare Ferrari, pioniere della psicologia sperimentale italiana,[213] Vittorio Benussi, esponente di spicco della Scuola di Graz e maestro di Cesare Musatti, padre della percettologia e della psicoanalisi in Italia.[214]
Per la pedagogia Ferrante Aporti, pioniere dell'educazione scolastica infantile, i già citati Roberto Ardigò e Giovanni Gentile, Maria Montessori, che propone un nuovo metodo educativo, le Sorelle Agazzi, pedagogiste sperimentali e Mario Lodi.
Nel campo della linguistica il poeta Giacomo Leopardi, Luigi Ceci e Antonino Pagliaro, i fondatori della glottologia moderna mentre tra i giuristi, oltre a Vico, si ricordano Baldo degli Ubaldi, Cesare Beccaria, Costantino Mortati, Salvatore Satta e Giuseppe Dossetti.
Da ricordare anche il geologo Giuseppe Mercalli, inventore della Scala Mercalli, che realizza la prima carta sismica del territorio italiano e Antonio Meucci, che contribuisce all'invenzione del telefono.
Sport [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Sport in Italia. |
Nel 2009 le federazioni sportive affiliate al CONI sono 45 con 4.185.843 praticanti, a cui ne vanno aggiunti altri 205.212 di 16 discipline associate. Ilcalcio è lo sport più praticato, con il 26,9% di tesserati, seguito da pallavolo, col 7,8%, e basket, col 7,7%.[215]
A livello amatoriale, nel 2010 risultano oltre 19 milioni di individui che praticano almeno uno sport, pari al 33% della popolazione, a fronte di oltre 22 milioni, esattamente il 38,3%, che non svolgono alcuna attività fisica.[215] Secondo un rapporto CENSIS-CONI del 2008, le attività ginniche equivalgono al calcio come sport più praticato, seguite dagli sport acquatici, il ciclismo, l'atletica leggera, gli sport invernali e il tennis.[216]
La Serie A del campionato italiano di calcio è uno dei più importanti e seguiti campionati calcistici del mondo,[217] nonché il quarto più competitivo d'Europa secondo il ranking stilato dall'UEFA nel 2011.[218] La nazionale italiana di calcio è una delle più titolate, avendo vinto quattro campionati mondiali di calcio e un europeo.
Tra gli altri sport popolari vi sono il basket, la pallavolo, il rugby, il ciclismo (che conta competizioni internazionali come il Giro d'Italia e la Milano-Sanremo), l'atletica leggera, la scherma e gli sport acquatici, come nuoto, pallanuoto e tuffi; infine, negli sport motoristici (automobilismo e motociclismo), vanno ricordati gli autodromi di Monza, Imola,Misano e del Mugello, le case motociclistiche, come Aprilia, Gilera, MV Agusta e Ducati e automobilistiche, come la Ferrari, che in Formula 1 detiene il record di titoli per piloti e costruttori, di vittorie per singole gare e di presenza ininterrotta dall'istituzione del campionato mondiale di Formula 1.[219]
Per quanto riguarda i Giochi olimpici, Roma ha ospitato i Giochi della XVII Olimpiade, Cortina d'Ampezzo i VII Giochi olimpici invernali e Torino i XX Giochi olimpici invernali.
Nonostante le severe sanzioni delle federazioni sportive, anche lo sport italiano risente di effetti negativi come la diffusione del doping tra gli sportivi, professionisti e amatori (nel 2007 le federazioni hanno eseguito 11.250 controlli, con un tasso di positività dello 0,6%), la corruzione (caso eclatante nel 2006 è stato calciopoli), gli eccessi economici, la violenza negli stadi e le discriminazioni.[216]
Tradizioni [modifica]
L'Italia annovera numerose tradizioni storiche e folcloristiche di vario genere,[220] famose anche a livello internazionale, come il Palio di Siena.[221] Oltre al Palio, manifestazioni caratteristiche sono il Carnevale di Venezia, quelli di Viareggio, di Ivrea e di Mamoiada (con i caratteristici Mamuthones), i riti della settimana santa di alcuni comuni (specie nel meridione), l'Infiorata di Genzano, la Festa dei Ceri a Gubbio, la Giostra del Saracino ad Arezzo e il trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo.
Gastronomia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Cucina italiana. |
La cucina italiana, una delle più note ed apprezzate nel mondo, conta su una vasta gamma di prodotti enogastronomici,[222] molto vari da zona a zona, dovuti sia a fattori storici (numerosi popoli l'hanno abitata nel corso dei secoli)[223] che climatico-territoriali, dal clima montano delle Alpi a quello continentale della pianura Padana al temperato delle zone costiere.[222]
Come in altri paesi europei del mediterraneo, sono presenti tratti distintivi ed elementi che caratterizzano la dieta mediterranea, un modello nutrizionale che usa alimenti naturali come legumi, cereali, carni bianche e pesce azzurro, frutta e verdura e pochi grassi (con utilizzo prevalente dell'olio extravergine di oliva),[224] inserita nel 2010 nella lista dei patrimoni immateriali dell'umanità.[4] Alcuni alimenti, come la pasta e la pizza, sono simboli universalmente riconosciuti della cucina italiana.[222]
I prodotti agroalimentari tradizionali italiani sono inclusi dal Ministero dell'Agricoltura in un apposito elenco[225]; ad essi vanno aggiunti, ai sensi del Regolamento CE 510/2006, i prodotti DOP e IGP italiani ed i vini IGT, DOC e DOCG.[226]
Alcune associazioni, come Slow Food e l'Accademia Italiana della Cucina, si occupano della riscoperta per la gastronomia e l'enologia e della salvaguardia delle tradizioni regionali italiane.
Festività [modifica]
Data | Nome | Spiegazione |
---|---|---|
1º gennaio | Capodanno | |
6 gennaio | Epifania | La Chiesa cattolica e altre chiese cristiane ricordano la manifestazione della divinità di Gesù Cristo (ricorre anche la Festa della Befana). |
variabile[F 1] | Pasqua | La Chiesa cattolica e altre chiese cristiane ricordano la risurrezione di Gesù. |
variabile[F 2] | Lunedì dell'Angelo | Lunedì di Pasqua, Pasquetta. |
25 aprile | Festa della Liberazione | Fine della seconda guerra mondiale (1945) in Italia e la liberazione dal nazifascismo. |
1º maggio | Festa dei lavoratori | |
2 giugno | Festa della Repubblica italiana | Festa nazionale, che celebra la nascita della Repubblica italiana (2 giugno 1946). |
15 agosto | Ferragosto | La Chiesa cattolica ricorda l'Assunzione della Beata Vergine Maria. |
1º novembre | Ognissanti | |
8 dicembre | Immacolata Concezione | La Chiesa cattolica ricorda l'istituzione del dogma secondo cui la Beata Vergine Maria è stata preservata, fin dall'istante del suo concepimento, dal peccato originale e non commise, in tutta la sua vita, alcun peccato, neanche veniale. |
25 dicembre | Natale | La Chiesa cattolica e altre chiese cristiane ricordano la nascita di Gesù Cristo. |
26 dicembre | Santo Stefano | Giorno festivo (non "di precetto"), stabilito nel dopoguerra per allungare la festività solenne del Natale. |
In Alto Adige il lunedì di Pentecoste è considerato giorno festivo.
Il 17 marzo 2011, 150º anniversario dell'Unità d'Italia, è stato
proclamato festa nazionale.
Fino al 1977, in base alla legge 5 marzo 1977, numero 54, erano considerati giorni festivi agli effetti civili:
- 19 marzo, San Giuseppe;
- Ascensione, 40 giorni dopo Pasqua;
- Corpus Domini, 60 giorni dopo Pasqua;
- 29 giugno, Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma;
- 4 ottobre, San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia;
- 4 novembre, giorno della vittoria nella prima guerra mondiale.
Note [modifica]
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-
^ Così il Burdach:
« Dall'XI secolo i comuni italici erano giunti al fiore del benessere economico e civile [...] e quando, dopo la morte dell'imperatore Federico II e il tramonto della casa di Svevia, ebbe termine la terribile lotta fra Impero e Papato per l'egemonia politica universale, quando l'Italia si sentì libera dal dominio tedesco, il suo sentimento nazionale divampò in un grande incendio spirituale, politico-sociale, artistico. Questa fu la fonte spirituale del Rinascimento. L'antico pensiero di Roma, mai scomparso, vi fece affluire nuova e maggiore forza. Cola di Rienzo, ispirato all'idea politica di Dante, ma oltrepassandola, proclamò, profeta di un lontano avvenire, la grande esigenza nazionale della Rinascita di Roma. E su questa base l'esigenza dell'unità d'Italia. » (Konrad Burdach, Dal Medioevo alla Riforma, tratto dalla Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1964, vol. VI, pp. 213-214) - ^ a b AA.VV. (Atlante storico...), op. cit., pp. 223-225.
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- ^ Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali. URL consultato il 5-8-2011.
- ^ Elenchi vini DOP e IGP italiani. URL consultato il 5-8-2011.
Bibliografia [modifica]
Per approfondire, vedi la voce Bibliografia sull'Italia. |
Storia [modifica]
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- Konrad Burdach, Riforma, Rinascimento, Umanesimo, tradotto da Delio Cantimori, Firenze, Sansoni, 1986.
- Giorgio Chittolini, Anthony Molho, Pierangelo Schiera, Origini dello Stato. Processi di formazione statale in Italia fra Medioevo ed età moderna, Bologna, Il Mulino, 1994. ISBN 88-15-04702-6
- Giulio De Martino, La mente storica: orientamenti per la didattica geo-storico-sociale, Napoli, Liguori Editore, 2005. ISBN 88-207-3905-4
- Michel Gras, Pierre Rouillard, Javier Teixidor, L'universo fenicio, tradotto da Piero Arlorio, Torino, Einaudi, 2000. ISBN 88-06-14958-X
- Michel Mourre, Dizionario mondiale di storia, tradotto da AA.VV., Milano, Rizzoli Larousse, 2003. ISBN 88-525-0077-4
- Gilles Pécout, Il lungo Risorgimento: la nascita dell'Italia contemporanea (1770-1922), Bruno Mondadori, 1999. ISBN 88-424-9357-0
- Giuliano Procacci, La disfida di Barletta. Tra storia e romanzo, Milano, Paravia, 2001. ISBN 88-424-9773-8
- Denis Mack Smith, Storia d'Italia (1861-1969), 6a ed., Laterza, 1972.
- Gioacchino Volpe, Il Medioevo, Sansoni, 1969.
- Giuseppe Zecchini, Ricerche di storiografia latina tardoantica, L'Erma di Bretschneider, 1993. ISBN 88-7062-822-1
Ambiente [modifica]
- AA. VV., Zoologia: Evoluzione e adattamento, Monduzzi, 2007. ISBN 88-323-6106-X
- Giovanni Bernetti, Atlante di selvicoltura, Edagricole, 2005. ISBN 88-506-4665-8
- Carlo Blasi, Luigi Boitani, Sandro La Posta, Stato della biodiversità in Italia - Contributo alla strategia nazionale per la biodiversità, Palombi editori, 2005. ISBN 88-7621-514-X
- (EN)Maurice Kottelat, Jörg Freyhof, Handbook of European Freshwater Fishes, OSF, 2007. ISBN 2-8399-0298-2
- Sandro Pignatti, Ecologia vegetale, UTET, 2000. ISBN 88-02-04670-0
- Sergio Zerunian, Condannati all'estinzione? Biodiversità, biologia, minacce e strategie di conservazione dei pesci d'acqua dolce indigeni in Italia, Edagricole, 2002. ISBN 88-506-4778-6
Arte [modifica]
- Giulio Carlo Argan, Storia dell'arte italiana, voll. I-III, Firenze, Sansoni, 1968-2000. ISBN 978-88-383-4624-8
- Giulio Bora et al., I luoghi dell'arte: storia opere e percorsi. Vol.4: dall'età della Maniera al Rococò, Roma, Electa Scuola, 2009. ISBN 88-6308-039-9
- Gillo Dorfles, Cristina Dalla Costa, Marcello Ragazzi, Moduli d'arte: storia delle arti visuali, Bergamo, Atlas, 2000. ISBN 88-268-0939-9
- Mariangela Mazzocchi Doglio, Leonardo e gli spettacoli del suo tempo, Roma, Electa, 1983. ISBN 88-435-0956-X
Architettura [modifica]
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- Robin Middleton; David Watkin, Architettura dell'Ottocento, Milano, Mondadori Electa, 2001. ISBN 88-435-2465-8
- Peter Murray, L'architettura del Rinascimento italiano, Bari, Laterza, 2006. ISBN 88-420-5419-4
- Christian Norberg-Schulz, Architettura Barocca, Milano, Mondadori Electa, 1998. ISBN 88-435-2461-5
- Nikolaus Pevsner, Storia dell'architettura europea, Bari, Laterza, 1998.
- Nikolaus Pevsner; John Fleming; Hugh Honour, Dizionario di architettura, Torino, Einaudi, 2005. ISBN 88-06-18055-X
- Manfredo Tafuri, Storia dell'architettura italiana (1944- 1985), Torino, Einaudi, 1986. ISBN 88-06-59493-1
Letteratura [modifica]
- Giuseppe Petronio, Compendio di storia della letteratura italiana, Firenze, Palumbo, 1968.
Linguistica [modifica]
- Tullio De Mauro, Storia linguistica dell'Italia unita, Bari, Laterza, 1976.
- Giacomo Devoto, Profilo di storia linguistica italiana, Firenze, La Nuova Italia, 1971.
Geografia [modifica]
- AA. VV., Geografia; Ita-z, Firenze, Garzanti Libri, 2006.
- AA. VV., Basilicata: Potenza, Matera, il Pollino, la Magna Grecia, il Vulture, le coste tirrenica e jonica, Milano, Touring Club Italiano, 2007. ISBN 88-365-2951-8
- Mario Ortolani, Geografia della popolazione, Milano, Piccin-Nuova Libraria, 1992. ISBN 88-299-0907-6
Geologia [modifica]
- Ardito Desio, Geologia dell'Italia, UTET, 1973. ISBN 88-02-03407-9
- R. Fantoni et al., Hydrocarbon occurences in Italy, in Marco Beltrando et al.: The Geology of Italy, Journal of the Virtual Explorer, Electronic Edition, volume 36, paper 32, 2010.
- Paolo Scandone Massimiliano Stucchi, La zonazione sismogenetica ZS4 come strumento per la valutazione della pericolosità sismica, 2000.
- D. Scrocca, C. Doglioni, F. Innocenti, Constraints for an interpretation of the italian geodynamics: a review, in Memorie Descrittive Carta Geologica d'Italia. LXII, pp. 15-46, 16 figg., 2003.
- Piero Zuffardi, Ressources naturelles in Italie, Introduction à la géologie général, 26^ Congres Geologique International, Paris, 1980.
Varie [modifica]
- AA. VV., Compendio di diritto, Firenze, Le Monnier, 2005.
- AA. VV., Noi Italia: 100 statistiche per capire il paese in cui viviamo, Roma, ISTAT, 2010. ISBN 88-458-1643-5
- Angelo Favata, Dizionario dei termini giuridici, Piacenza, La Tribuna, 2007. ISBN 88-6132-061-9
- Battista Mondin, La Trinità mistero d'amore, ESD, 2010. ISBN 88-7094-751-3
- Matteo Vercelloni, Breve storia del design italiano, Carocci, 2008. ISBN 88-430-4453-2
- Virginia Volterra, La lingua dei segni italiana: la comunicazione visivo-gestuale dei sordi, Bologna, Il Mulino, 2004. ISBN 88-15-09639-6
Enciclopedie [modifica]
- AA. VV., Enciclopedia generale, Novara, Deagostini, 1996.
- AA. VV., La piccola Treccani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1995.
Voci correlate [modifica]
Storia [modifica]
Istituzioni [modifica]
- Sistema politico della Repubblica Italiana
- Regioni d'Italia
- Province d'Italia
- Comuni d'Italia
- Aree metropolitane
Geografia [modifica]
- Regione geografica italiana
- Italia nord-occidentale
- Italia nord-orientale
- Italia centrale
- Italia meridionale
- Italia insulare
Luoghi [modifica]